Carmelo Anthony ha già di che pensare per le vicende dei suoi New York Knicks ma è uno dei giocatori più in vista della NBA e gli argomenti toccati nelle domande dei giornalisti sono tra i più svariati. Tra questi anche la situazione riguardante l’amico Russell Westbrook dalle parti di Oklahoma City, dove è rimasto orfano in estate dell’ormai ex partner in crime Kevin Durant, migrato nell’offseason ai Golden State Warriors.
Con l’addio di KD ai Thunder, in tanti hanno paventato anche quello di Westbrook pronto a sfruttare la free agency del prossimo anno quando avrebbe potuto esplorare il mercato con offerte da cifre astronomiche e richieste da tante conteder per fare il definitivo salto in alto. Invece niente di tutto questo: il prodotto di UCLA ha siglato l’estensione contrattuale con OKC e ha preso le redini della franchigia in tutti i sensi.
Una scelta che ha preso in contropiede tanti addetti ai lavori ma anche un amico stretto come Anthony che racconta i suoi pensieri a riguardo nell’intervista rilasciata a Stefan Bondy del New York Daily News.
Devo essere sincero: mi ha sorpreso l’estensione firmata da Westbrook coi Thunder. Più che altro mi ha sorpreso il fatto che l’abbia firmata così presto, ma questo è Russ. A lui non importa niente di quello che pensano gli altri: a lui importa solo cosa vuole fare, quando lo vuole fare e come lo vuole fare. Io penso abbia voluto dimostrare riconoscenza e lealtà a Oklahoma City. Ci sentiamo spesso e ne parlavamo anche prima della scelta di Durant: lui non aspettava altro, voleva avere il palcoscenico tutto per sé. Aspettava da tempo il suo momento, per diventare leader assoluto e poter brillare per le qualità che ha. Ora si vede che ha un’energia diversa, emana delle sensazioni diverse.
Parole interessanti a riguardo, che rivela una volta di più come forse sia stato un bene la separazione tecnica tra Durant e Westbrook: due galli in un solo pollaio non sono mai un grande affare.