Courtney Lee si può definire a tutti gli effetti un globetrotter della NBA: sin dal suo approdo nel 2008 come 22esima scelta assoluta del Draft chiamato dagli Orlando Magic, il nativo di Indianapolis ha già vestito sette casacche diverse e ora indossa quella dei New York Knicks, con cui in estate ha firmato contratto un quadriennale da 50 milioni di dollari complessivi.
Una destinazione prestigiosa per la storia cestistica dei newyorkesi e suggestiva per il fascino che suscita vivere nella Grande Mela, eppure Lee si aspettava qualcosa di più dalla sua ex squadra ovvero gli Charlotte Hornets. Dalle parti del North Carolina, il primo nome sulla lista della dirigenza nell’ultima free agency era quello di Nicolas Batum, ritenuto perno del progetto nel medio-lungo termine e rifirmato con un quinquennale da 120 milioni.
L’all-in sul francese ha un pochino infastidito Lee, come emerge dalle sue dichiarazioni rilasciate nell’intervista concessa a Marc Berman del New York Post.
Io ero in contatto con diverse squadre quest’estate ma aspettavo una mossa da Charlotte in quanto mia ultima squadra. Loro però avevano altre priorità: Batum era la priorità numero uno, io no. Così come loro hanno avuto diversi incontri con lui, io ne ho avuto altri con altre squadre e insieme alla mia famiglia ho scelto la soluzione migliore per tutti.
A causa di alcuni infortuni, Lee non ha giocato molto a livello di presenze la scorsa annata con gli Hornets – appena 28 partite all’attivo – ma è stato un giocatore fondamentale nella corsa Playoffs terminata a gara 7 del primo turno contro i Miami Heat. Il prodotto di Western Kentucky insomma si aspettava un trattamento diverso da una squadra rampante come Charlotte, dove in uscita dalla panchina avrebbe potuto far comodo per pericolosità sul perimetro ed efficienza difensiva, ma Michael Jordan e il resto del front office hanno fatte scelte differenti.