Karl-Anthony Towns è una delle attrazioni principali dei Minnesota Timberwolves, reduci tuttavia da un inizio di stagione non a livello delle attese: 5-12 di record, 5 sconfitte nelle ultime 6 con la striscia rimasta aperta dopo il k.o. contro gli Utah Jazz per 112-103.
Non c’è un colpevole da cercare per spiegare questo avvio così negativo – è normale che la crescita di una squadra così giovane e talentuosa richieda del tempo – ma Towns si sente più di tutti responsabile per questo momento. Ecco le sue dichiarazioni a riguardo rilasciate a Jon Krawczynski dell’Associated Press.
Più sconfitte accumuliamo, più mi sento in colpa: mi guardo allo specchio e mi ripeto in continuazione che devo giocare meglio. Devo cercare di elevare il mio livello delle prestazioni per aiutare la squadra a non perdere e i miei compagni a migliorare il meglio che possono: di recente non ci sono riuscito quindi mi sento colpevole per questa situazione.
Un Towns fin troppo duro con sé stesso ma che dimostra come stia abbracciando in tutto e per tutto il ruolo di leader della squadra, e per questo si sente in dovere di dover dare di più di altri anche in momenti difficili come questo per i Timberwolves. Eppure il Rookie of the Year della passata stagione non sta facendo male a livello individuale visto che sfiora la doppia doppia di media con 21 punti e 9.5 rimbalzi a partita.
I veri problemi per Towns e Minnesota sono nella metà campo difensiva: i Timberwolves concedono 106.1 punti su 100 possessi, 23esimi nella Lega, a fronte di un attacco che invece non preoccupa più di tanto coi 105.1 punti segnati su 100 possessi, l’11° attacco della NBA. Cifre che vanno in controtendenza con la filosofia di coach Tom Thibodeau, famoso per la cura dei dettagli in difesa ma anch’egli necessita tempo per formare soprattutto una mentalità solida nella testa dei suoi ragazzi che in prospettiva possono diventare una vera e propria mina vagante a Ovest.