Una carriera da vincente, a tutti i livelli, a tutte le latitudini, quella di David Blatt. Il suo allontanamento dalla panchina dei Cavs lo scorso gennaio è stato sicuramente uno dei temi per tutta la stagione, conclusasi con la cavalcata trionfale della squadra guidata in campo da LeBron James. La dirigenza ha mostrato gratitudine nei confronti dell’allenatore che ha lasciato l’incarico con un record di 30-11 a metà stagione (saldamente in testa ad Est), dopo aver portato alle Finals la franchigia nel 2014-2015.
LE VERITÀ DI BLATT
Il gioco in NBA è molto diverso. Lo stile di vita è molto, molto diverso. Ci vuole tempo per abituarsi e ambientarsi. All’inizio credo di non aver realizzato veramente quanto il tutto fosse diverso […] C’è bisogno di tempo per imparare, sentirsi a proprio agio e diventare credibili ma questo è OK. Per me è stata una grande esperienza di apprendimento. Non si è conclusa come volevo […] Cerco di guardarmi indietro e ripensare alla mia esperienza NBA con affetto ed in maniera positiva. Anche questa è una scelta, è un’altra scelta che puoi fare.
Blatt non risparmia una stoccata ai media, particolarmente pungenti e pressanti nei suoi confronti durante la parentesi di un anno e mezzo in Ohio:
Si, non voglio entrare nel dettaglio. […] È tutto parte di questa macchina enorme che rende l’NBA attraente agli occhi della gente che guarda e che la rende appetibile per proprietari, media e compagnie che vi investono. Se vuoi godere dei frutti di tutto ciò, puoi e dovresti aspettarti che non tutto vada o andrà come ritieni adatto, adeguato! Devi solo capire che sei parte di questa macchina