Dopo l’incredibile prestazione di questa notte, Klay Thompson potrebbe ritenersi soddisfatto dei 60 punti messi a referto contro gli Indiana Pacers, ma di questo avviso non è il suo collega e compagno di squadra Kevin Durant, fermamente convinto che i punti sarebbero potuti essere molti di più.
Dovevano essere 80 i punti, onestamente – ha dichiarato KD ad Anthony Slater di Mercury News – Ha tirato 14 volte da tre, e dei suoi 6 errori da dietro l’arco alcuni li ha fatti quando era libero. Ha sbagliato un tiro liberto, ha subito una stoppata su un layup. Ne abbiamo discusso in panchina. Lui dice che ne avrebbe dovuti fare 70, io credo che ne avrebbe potuto fare più di 80. Ma doveva essere perfetto per riuscirci.
Effettivamente Thompson non è stato perfetto, ma ci è andato molto vicino, concludendo la serata con 21 su 33 dal campo, 8 su 14 da tre e 10 su 11 ai liberi. Se, come voleva Durant, la serata del numero 11 fosse stata effettivamente senza errori, il muro degli 80 sarebbe stato effettivamente superato. Un altro fattore è stato anche il tempo di gioco, limitato per scelta tecnica a 29 minuti, anche perchè, nel quarto periodo, a partita virtualmente chiusa, Steve Kerr ha preferito lasciare i titolari in panchina.
Molto probabilmente se Thompson avesse continuato a giocare ancora per altri 10-15 minuti, gli 80 punti sarebbero stati molto più che un’ipotesi, ma per saperlo dovremo aspettare una nuova serata di grazia per il giocatore degli Warriors che però, grazie alle doti balistiche del figlio di Mychal, potrebbe non essere così lontana da oggi.