La scorsa notte è andato in scena lo scontro di vertice della Western Conference (prima contro terza) tra Golden State Warriors e Los Angeles Clippers. La partita si è conclusa con una netta vittoria dei Warriors (115-98) e con un attacco Golden State perfettamente distribuito tra le tre star “di casa” Steph Curry (19 punti), Klay Thompson (24 punti) e Draymond Green (22 punti) e il neo-arrivo ormai consolidatissimo Kevin Durant (16 punti, 26.5 di media in stagione). Proprio Durant, in occasione della sfida coi Clippers, è voluto tornare sulla scorsa free agency e sul tentativo, da parte della squadra losangelina, di arruolarlo tra le proprie fila.
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Queste le parole di Durant, rilasciate a ESPN:
Non puoi non prendere in considerazione l’offerta di una squadra che ha a roster Blake Griffin, DeAndre Jordan e Chris Paul. Sono tre grandissimi giocatori, dei talenti incredibili. Per me è stato davvero difficile dire di no ai Clippers.
Il più insistente, sponda Clippers, pare sia stato DeAndre Jordan:
DeAndre è un grande amico. Voleva davvero che mi unissi a lui e che giocassi per i Clippers. Ma, anche se le cose sono andate diversamente, non se l’è presa. Il nostro rapporto è rimasto invariato. Credo che, anche all’interno di un mondo competitivo come quello del basket NBA, sia fondamentale circondarsi di persone che ti appoggiano incondizionatamente e che non hanno doppi fini.
Il quartetto Durant-Curry-Thompson-Green è senza dubbio spettacolare, ma un Durant-Paul-Griffin-Jordan non sarebbe stato da meno. I Clippers, dato come sono andate le cose in estate, paiono inferiori ai Warriors e la partita della notte scorsa ha confermato l’assunto. Ma, e le Finals 2016 lo insegnano, nell’NBA può succedere di tutto. Chissà che gli amici-nemici Durant e Jordan non si rincontrino nelle finali della Western Conference.
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