Doc Rivers è uno dei coach più navigati della NBA e non parla mai a caso, ma con cognizione di causa e con interventi mai banali. L’allenatore dei Los Angeles Clippers, sconfitti nella notte dai Golden State Warriors in casa allo Staples Center per 115-98, non pensa che la squadra allenata da Steve Kerr sia così inarrivabile come molti dicono in questo periodo.
Ecco le dichiarazioni di Rivers rilasciate ad Arash Markazi di ESPN.
Ora come ora non possono essere considerati una super squadra i Warriors. Hanno vinto soltanto un titolo tutto sommato, penso bisogna aspettare ancora un po’ di tempo prima di paragonarli alle squadre migliori di sempre della Lega.
Parole che faranno discutere e che sanno un po’ di provocazione nei confronti dei Warriors, che in questa prima parte di regular season stanno viaggiando a cifre offensive fuori dal mondo e con questo ritmo diventeranno la miglior squadra ogni epoca in attacco della stagione regolare. Una corazzata a leggere i nomi, un roster da mettere paura anche soltanto a leggerlo, ma Rivers sa che non bastano i grandi nomi per vincere.
Non più tardi di sei mesi fa i Warriors, con un Kevin Durant in meno ma in pieno controllo della serie, hanno gettato alle ortiche il vantaggio di 3-1 nelle NBA Finals subendo poi la rimonta vittoriosa dei Cleveland Cavaliers che si sono così laureati campioni NBA per la prima volta nella storia. È stata forse quella la scintilla che ha fatto propendere a Golden State di puntare tutto su KD per formare una potenziale super squadra.
Super squadra che non è ancora, almeno secondo Rivers, ma che può diventarlo alla lunga: tutti aspettano i Warriors al varco da aprile in avanti, quando la pressione sulle loro spalle aumenterà e i fantasmi del 2016 compariranno di nuovo. Sarà lì che dovranno dimostrare di essere davvero una super squadra a tutti gli effetti.
