Non si ferma più. Quello che sta realizzando quest’anno LeBron James ha davvero del leggendario. Dopo essere entrato nella top ten scoring list poco meno di un mese fa scavalcando prima Hakeem Olajuwon e dopo Elvin Hayes, e fissandosi così al nono posto, e dopo essere stato premiato da Sports Illustrated come “Sportivo dell’anno 2016”, nella vittoria di questa notte di Cleveland contro Charlotte, il Prescelto ha piazzato un altro di quei record che rimarranno scalfiti nella pietra per non poco tempo.
A condire, infatti, la straordinaria prestazione da 44 punti, 9 rimbalzi e 10 assist con 17-24 dal campo(il 70,8%!) e 5-10 da tre, ci sono una serie di dati che raccontano di un LeBron capace di pareggiare il record di Jordan nel numero di partite da 40+10 assist( 9 per la precisione, con l’inarrivabile Robertson a quota 46) e di issarsi al secondo posto dietro Allen Iverson(12) in questa particolare classifica, se temporalmente limitata agli ultimi 30 anni(e qui forse sarebbe necessario e doveroso soffermarsi per un momento a celebrare anche il piccoletto ex Philadelphia, 183 cm per 76 kg, non proprio la stesse misure del nativo di Akron).
Ma soprattutto, la vera impresa di James(oltre ad aver condotto la propria squadra alla vittoria contro una delle squadre rivelazione di questo inizio di stagione) è stata quella di divenire il primo giocatore della storia a raggiungere quota 27 mila punti con 7000 rimbalzi e 7000 assist(16esimo nella classifica totale con Tim Hardaway e Terry Porter “a portata di mano” rispettivamente con 7095 e 7160). E scriverlo fa già impressione. Ma la sensazione è che, anche di fronte ad un livello di gioco così alto e a questa serie di record abbattuti uno dietro l’altro, non abbiamo ancora visto tutto.
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