Draymond Green, come sanno tutti coloro che hanno visto almeno cinque minuti di Golden State Warriors nella propria vita, è il leader vocale, emotivo e umorale della franchigia della Baia. Notizia, piuttosto curiosa, dell’ultim’ora: Green ha affermato di proiettare all’esterno solo la punta dell’iceberg della propria turbinante emotività.
QUIETE CONTRO CAOS
L’ala grande dei Warriors, in un’intervista rilasciata a ESPN, ha detto:
In campo e fuori dal campo mi trattengo, ci sono tantissime cose che penso e che non dico, che mi tengo per me; nonostante la gente creda che io parli sempre senza filtri. Cerco di controllarmi per il bene della franchigia. Il basket è uno sport di squadra e ci sono volte in cui devi sforzarti e sacrificare il tuo bisogno di espressione individuale. Per alcuni dei miei compagni alcune dichiarazioni possono diventare fonte di distrazione. Quindi evito di dire cose che possano essere destabilizzanti per l’ambiente-Warriors. Ripeto: mi trattengo, non è uno scherzo.
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E ha aggiunto:
Molte dichiarazioni, in questa Lega, sono frasi di circostanza. Ci si aspetta che i giocatori parlino e si comportino in un certo modo, seguendo l’etichetta stabilita dall’NBA. Io cerco di essere genuino e di dire quel che penso, di parlare rispettando le mie emozioni e quel che sento dentro. Dove sono cresciuto, a Saginaw nel Michigan, o parli chiaro e ti fai valere, o la gente ti passa sopra senza fare troppi complimenti.
Il solito Green, insomma, perfettamente in equilibrio tra emotività sincera e destabilizzante, tra il tentativo di gettare acqua sul fuoco delle polemiche e il più o meno esplicito e intenzionale tentativo di generare una polemica nuova. Prendere o lasciare, è anche per questo che è uno dei giocatori più divertenti ed elettrizzanti in circolazione.
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