Doc Rivers non si addolcisce più di tanto nel periodo natalizio e rimane coi nervi a fior di pelle che lo stanno accompagnando nelle ultime settimane. Dopo quella contro i Brooklyn Nets, il coach dei Los Angeles Clippers rimedia la seconda espulsione stagionale nel finale della sconfitta sul campo dei Washington Wizards per 117-110.
Rivers viene cacciato dal parquet quando sul cronometro mancano appena 64 secondi alla sirena conclusiva per un doppio fallo tecnico comminatogli nel giro di pochi secondi. Prima una protesta verbale troppo accesa nei confronti della terna per un episodio nelle azioni precedenti, poi il tentativo polemico di rubare la palla a un arbitro che stava palleggiando durante un timeout.
Risultato: ejection bis per Rivers che si era reso protagonista anche il mese scorso di un’espulsione con modalità a dir poco furibonde nella sconfitta al cospetto dei Nets, tanto che sono serviti alcuni membri del suo coaching staff per portarlo negli spogliatoi di peso in seguito alla sua crisi di nervi per un tecnico affibbiatogli – a suo dire – in maniera impropria e troppo severa.
Un nervosismo crescente quello di Rivers che ha perso le staffe in due partite perse da suoi contro avversari della Eastern Conference non troppo irresistibili, partite da vincere senza “se” e senza “ma” per aggiustare il record nella sempre complicata Western Conference dove al momento i Clippers occupano il quarto posto del seeding con 20 vinte e 8 perse.
Un piazzamento tutto sommato in linea con le previsioni di inizio stagione ma un rendimento a livello di prestazioni troppo altalenante per una squadra all’ultima chiamata con questo gruppo prima della decisiva estate prossima in cui il roster dei Clippers potrebbe mutare in maniera importante. Rivers conosce bene la situazione e vuole tenere altissima la tensione, a volte anche esasperando comportamenti di cui non ce ne sarebbe il bisogno.