George Karl, a 65 anni e dopo una carriera da head coach con 1175 vittorie in regular season all’attivo, può permettersi di sparare qualche sentenza. L’ex allenatore, tra le altre squadre, di Seattle Supersonics (del dinamico duo Gary Payton-Shawn Kemp), Milwaukee Bucks (con la coppia di star Ray Allen e Glenn Robinson al massimo dei rispettivi poteri), Denver Nuggets e Sacramento Kings, a breve pubblicherà il proprio memoir cestistico autobiograico (“Furious George“). Secondo quanto riportato da Marc Berman del New York Post, che ha ottenuto una copia del libro in anticipo, i bersagli prediletti delle invettive di Karl sono proprio i Kings e, soprattutto, i Nuggets di Carmelo Anthony (che ora, come noto, gioca ai New York Knicks).
LUCI E OMBRE
Ecco alcuni stralci del libro di Karl – invero piuttosto “forti” – come riportati da Berman:
Carmelo è il miglior attaccante che io abbia mai allenato. Ma è anche un manipolatore, assuefatto al proprio status di superstar e di uomo di spettacolo. Per me è sempre stato un enigma. In difesa non si è mai impegnato: non ha il fuoco sacro richiesto per fare il lavoro sporco, per dare il massimo contro gli avversari. Io credo, e penso che sia una cosa condivisa da ogni allenatore NBA, che il migliore giocatore di una squadra debba esserne anche il leader. Ma questo con Carmelo non era possibile, perché lui da subito ha fatto capire a tutti non volersi prendere responsabilità, di non poter essere un trascinatore. Buona parte del lavoro che facevo su di lui, in quanto allenatore, era puramente motivazionale. Cercavo di spronarlo a metterci l’anima.
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E ancora:
L’incredibile talento offensivo di Melo lo ha reso una star, ma non un vincente. Ho cercato di farglielo capire più volte, ma lui non ha mai preso bene questo genere di considerazioni. Tutti quei soldi e la mancanza di un padre (morto di cancro quando Anthony era piccolo, ndr) lo hanno portato fuori strada: non ha mai avuto nessuno che gli insegnasse come si comporta un uomo.
Furious George, se questi sono spoiler fedeli al tenore generale del libro, è destinato a fare parecchio rumore nel mondo NBA.
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