Shaquille O’Neal, nonostante abbia fatto parte dei Miami Heat solo dal 2004 al 2008, ha dato un fondamentale apporto alla squadra di quegli anni, accompagnando Dwyane Wade nella guida del team. Il suo ex compagno, infatti, ricorda ancora bene quando ha sentito per la prima volta la notizia che Shaq, già stella a Orlando e a Los Angeles, sarebbe arrivato a Miami. Mercoledì, lo stesso Wade ha dichiarato al The Associated Press: “Noi avevamo l’idea di diventare una squadra da vittoria di campionato, ma questo non si è realizzato finchè non è arrivato Big Fella [Shaq]”.
“Avevo promesso che avrei portato la squadra alla vittoria un campionato. E ci siamo riusciti.” ha detto Shaq.
Questa notte i Miami Heat hanno deciso di dare a O’Neal l’ultimo ringraziamento per aver portato la squadra a vincere il titolo nel 2006 e per l’apporto dato più in generale agli Heat, ritirando la sua maglia con il numero 32 e appendendola al soffitto dell’AmericanAirlines Arena accanto a quelle di Tim Hardaway, Alonzo Mourning e Michael Jordan (ritirata come omaggio al suo contibuto all’intera lega). Hanno aspettato questo momento probabilmente per poter svolgere la cerimonia durante l’intervallo della partita proprio contro i Los Angeles Lakers, l’altra squadra che ha celebrato O’Neal con lo stesso onore. “Lui ha cambiato direzione alla nostra squadra. Lui ha portato una nuova credibilità alla nostra franchigia. E quando abbiamo vinto il campionato, penso ci abbia portati sopra ogni aspettativa. Si merita di essere onorato avendo il suo numero appeso al nostro soffitto. Non è solo segno di rispetto. E’ per quello che ha fatto per noi.” ha spiegato Pat Riley, presidente degli Heat.