Dopo una telenovela ai limiti del tragicomico, le strade di Donatas Motiejunas e degli Houston Rockets si sono separate per buona pace dei contendenti. Gli agenti del lituano alla fine hanno vinto il braccio di ferro con la dirigenza texana che ha deciso di rinunciare ai diritti del giocatore dopo aver pareggiato l’offerta – in quanto restricted free agent – da 37 milioni complessivi per quattro anni dei Brooklyn Nets.
Una serie di ritardi, inadempienze e non comunicazioni hanno spazientito i Rockets che hanno scelto di liberarsi proprio di Motiejunas rendendolo unrestricted free agent. Un lungo perimetrale dalle sue qualità faceva gola a molti nella Lega e il suo entourage non ha perso tempo per organizzare appuntamenti e intavolare trattative.
Dopo un workout coi Los Angeles Lakers che tuttavia non si sono rivelati così interessati, eccone un altro coi Minnesota Timberwolves coi quali sembrava essere stato raggiunto un accordo di massima a livello contrattuale. All’improvviso l’ennesimo colpo di scena della vicenda: niente Minneapolis, bensì la scelta ricade sui New Orleans Pelicans i cui dirigenti hanno compiuto un blitz soffiando Motiejunas ai T’Wolves sotto il naso con un contratto annuale al minimo salariale.
Una vera e propria beffa per Minnesota, che sperava di poter aggiungere al proprio roster un lungo di qualità da inserire in rotazione al posto dello sfortunato Nikola Pekovic, la cui carriera sembra ormai destinata alla conclusione anticipata a causa dei persistenti problemi al piede che lo tormentano da anni. Tuttavia i Timberwolves non ci stanno e per bocca del loro coach, Tom Thibodeau, attaccano gli agenti di Motiejunas.
Dopo il workout sembrava tutto a posto, mancava solo la firma. Poi a un certo punto i suoi agenti si sono resi irreperibili e non abbiamo più avuto la possibilità di sederci attorno a un tavolo per finalizzare l’affare. Non è stato per niente un comportamento professionale da parte loro.