Se i Golden State Warriors avessero vinto le ultime Finals probabilmente la storia avrebbe preso una piega completamente diversa.
Riguardo la bollente Free Agency del 2016, passata agli annali per aver portato al trasferimento di Kevin Durant nella franchigia di Oakland, si stanno poco alla volta accumulando ulteriori particolari che dimostrano come la scelta del nativo di Washington sia stata in dubbio fino all’ultimo.
Prima di decidere la sua nuova destinazione infatti, tra le varie franchigie con le quali si era incontrato, Durant avrebbe avuto un colloquio durato quasi quattro ore con un contingente inviato dai Boston Celtics, composto addirittura dal Quarterback Tom Brady, i quali, per convincerlo ad approdare nel Massachussets, avevano portato in dote una squadra con un ottimo nucleo sul quale partire, senza contare le buone scelte al draft con le quali si sarebbe potuta puntellare al meglio la squadra anche negli anni a venire.
Un’offerta decisamente allettante, che aveva portato a credere alla maggior parte dei canali d’informazione NBA che la futura destinazione del due volte volte campione olimpico alla fine sarebbe stata proprio Boston. Scegliere gli Warriors, freschi vincitori del secondo titolo consecutivo, non sarebbe risultata la scelta migliore per Durant stesso.
Una decisione che però si è dovuta scontrare con la realtà ad appena un metro dal traguardo. Tutti infatti conosciamo la favola dei Cleveland Cavaliers che, dopo essere stati in svantaggio per 3-1, seppero recuperare il divario con gli Warriors per poi detronizzarli in gara-7 e conquistare il primo titolo della loro storia.
Un risvolto che in pochi avrebbero pronosticato, e che nei giorni successivi fece maturare a Kevin Durant la scelta di spostarsi in California, per mettersi alla testa della rivincita per quel titolo perduto.
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