Durante gli anni dei Big Three James-Wade-Bosh, una delle critiche che più spesso vennero rivolte ai Miami Heat era quelle di essere poco interessati ai risultati di regular season e di affrontare le 82 partite tra ottobre e aprile quasi come una “preparazione” alla postseason e alle partite più importanti.
Con il ritorno di LeBron a Cleveland, nonostante il cambio di ambiente e squadra, i detrattori di James hanno continuato a criticare i Cavs di giocare senza sufficiente impegno le gare di regular season. In questa stagione, anche grazie alla spinta fornita dall’essere i detentori del titolo, i Cavaliers hanno il miglior record dopo 34 partite dal 2014, ossia dal ritorno in Ohio di LeBron. Gli sforzi fatti per ottenere le 26 vittorie fino ad oggi cominciano però a farsi sentire per i ragazzi di coach Lue, e gli infortuni cominciano ad essere sempre più frequenti e gravi.
Intervistato da Dave McMenamin di ESPN dopo la partita di stanotte, giocata nonostante qualche problema di salute, LeBron James si è pronunciato sul problema della stanchezza:
Giocare tante partite può stancarti, è semplicemente difficile. E questa stanchezza sta rallentando il nostro processo di costruzione della squadra.
Ai problemi di LeBron in questo periodo devono aggiungersi altri infortuni, tra cui alcuni gravi, per i Cavs: Kyrie Irving ha saltato stanotte la terza partita consecutiva a causa di un problema al tendine del ginocchio, Kevin Love è stato vittima di una lieve intossicazione alimentare, Mike Dunleavy è infortunato alla caviglia, J.R. Smith sarà costretto a non giocare almeno fino a marzo e Chris Andersen non rientrerà prima della prossima stagione.
Ovviamente in questo momento, con tanti giocatori fuori per infortunio, ci stiamo affidando alle riserve – continua James – I ragazzi devono continuare a migliorare e ad essere sempre pronti.
Questo inizio 2017 è solamente l’ultimo periodo di difficoltà per i Big Three dei Cavs che, sin dalla loro formazione tre stagioni fa, hanno faticato a giocare con costanza insieme, con la sola esclusione della scorsa primavera, durante la corsa ai playoff che si è conclusa con il trionfo in gara 7 contro i Golden State Warriors.
Ed è proprio per queste difficoltà fisiche che, oggi, la cosa più importante, anche delle vittorie, è gestire al meglio il minutaggio delle star, prima tra tutte LeBron, giunto alla 14esima stagione in NBA e che, ad oggi, ha già partecipato a ben 31 delle 34 partite stagionali.
Non possiamo trovare scuse – ha poi concluso il numero 23 – ma questi infortuni stanno rallentando il nostro processo. Non siamo in grado di allenarci come vorremmo. Siamo già una squadra che non si allena tantissimo, e ora abbiamo solamente 8 giocatori in salute. Sta diventando sempre più difficile per noi migliorarci durante gli allenamenti. Questo è il problema più grande per me. Vorrei sempre che ci allenassimo al massimo senza distrazioni di alcun genere, ma in questo momento non ci riusciamo.