Si è già ampiamente discusso della scelta di Kevin Durant che lo ha portato a lasciare l’Oklahoma per accasarsi in casa dei campioni 2015 e finalisti 2016, i Golden State Warriors.
Sono stati tanti coloro che hanno pesantemente criticato la scelta dell’MVP 2014 e altrettanti i sostenitori del numero 35. A questi ultimi, oggi, si deve aggiungere un membro di eccezione, un altro MVP della lega, più precisamente il Most Valuable Player del 2005 e del 2006, Steve Nash. Il canadese oggi lavora come allenatore e consulente part-time per i Golden State Warriors, e nell’ultimo periodo è spesso stato visto lavorare in particolare proprio con Kevin Durant, e proprio Steve è stata la motivazione più grande a firmare per la franchigia della baia.
Intervistato da Tim Kawakami di Mercury News proprio sulla questione riguardante l’ex giocatore dei Thunder, la guardia ex-Suns ha spiegato di rivedere nella scelta di KD ciò che è successo con un altro MVP della lega:
Dall’esterno la persone osservano la scelta di KD e pensano ‘È andato nella migliore squadra possibile’. Ma è esattamente la stessa cosa che ha fatto LeBron come free agent per due volte, è andato prima a Miami e poi a Cleveland, in due squadre in cui era già presente un giocatore col massimo salariale. Quando LeBron ha fatto le sue scelte non c’era nessuna squadra con tre All-Star al suo interno, o altrimenti forse anche lui sarebbe andato in quella squadra.
Oltre alle scelte controverse, i percorsi di James e Durant sembrano essere simili, con il primo che, dopo aver vinto due titoli a Miami, è riuscito nel suo obiettivo di ritornare a casa e di vincere in quella città che lo aveva dipinto come un nemico pubblico dopo la scelta del 2010; il secondo, invece, dopo poco meno di mezza stagione con la nuova maglia sembra già essere il trascinatore di Golden State, grazie ai 25.8 punti e 8.6 rimbalzi di media a partita.
Ascoltando le parole di Nash, in ogni caso, sembra che la scelta di Durant non sia stata fatta esclusivamente in base ai risultati che avrebbe potuto ottenere sul parquet:
Quando ho parlato con lui mentre doveva ancora prendere la sua decisione, mi è sembrato che volesse fare un passo in avanti come uomo. – spiega Nash – Non era tanto una questione di vincere un titolo, ma si trattava di affrontare nuove sfide e di imparare il più possibile dalla nuova esperienza.
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Però James è andata in una squadra che veniva da un 47-35 ed è stata eliminata al primo turno dei PO, Durant è andato in una franchigia proveniente da un 73-9 e che ha perso le Finals a gara 7.
Non sono completamente in accordo con S.Nash; vero che LbJ è andato in una squadra di un campione come Wade sapendo che ci sarebbe stato anche Bosh, ma 1)gli Heat non erano così forti come gli Warriors delle 73 Wins in stagione; 2)Agli Heat Wade era il leader, ma col deserto attorno, James andava lì per essere la prima opzione offensiva e il co-leader di una squadra normalissima che con lui e Bosh diventava fortissima, mentre Durant è andato già in team fenomenale, da record che aveva appena buttato via un titolo ma ne aveva appena vinto uno l'anno prima.
Quindi Durant è andato lì per vincere ma non per essere l'uomo franchigia in una squadra che già ne aveva 2 se non 3(Green). Quando KD tornerà a OKC(per dire)a vincere sarà vero campionissimo.