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Straight Outta Compton! I 10 giocatori NBA venuti dal ghetto

Si parla spesso di Compton in relazione al gangsta rap e alla criminalità, dimenticandosi spesso di come il ghetto di South LA abbia dato i natali a numerosi atleti dell’NBA

Le storie dei giocatori NBA raccontano spesso di infanzie difficili, di gioventù spese in ambienti, quartieri e situazioni quantomeno problematici. Gli hoods americani non hanno solo portato alla luce le discrepanze sociali ed il malessere nei confronti dei ricchi, ma hanno anche dato voce alle più pure manifestazioni di arte. La musica di Dr. Dre, Eazy-E e Ice Cube (nell’omonimo album Straight Outta Compton) ha narrato le storie di un Paese diverso, di un ghetto che è realtà a sè rispetto al radioso e capitalistico modello a stelle e strisce.

Hanno parlato di Compton, sobborgo di Los Angeles (a soli 10km dalla City of Angels), culla del gangsta rapdegli scontri fra le gangs dei Bloods e dei Crips, di problematiche razziali e di una diffusa insofferenza, di denuncia sociale in relazione allo spaccio di droga e all’inarrestabile onda di violenza. Per la comunità nera, finalmente (solo apparentemente) libera dalla segregazione razziale negli anni ’50, Compton sembrò un luogo accogliente in cui stabilirsi, ma finì per essere un concentrato delle più dure espressioni di disagio sociale.

Compton è stata inoltre culla e casa di molti atleti, ritrovatisi a crescere in un contesto complicato a cui solo la pallacanestro è riuscita a strapparli. Se infatti per alcuni lo sport è stato una semplice conseguenza delle proprie vite, per altri è stata una vera e propria ancora di salvezza. Scopriamo insieme chi, dal ghetto di Compton, è arrivato al grandissimo salto in NBA.

 

10. Alex Acker

Photo by Wojciech Figurski/EB via Getty Images

Il caso può fare cose impensabili. Ad esempio trovare un legame tra Compton e l’Italia. Alex Acker è infatti originario in tutto e per tutto del sobborgo losangelino ma, dopo aver incontrato non poche difficoltà in NBA tra Clippers e Pistons, ha trovato fortuna nel nostro Paese durante le esperienze a Milano e Avellino (oltre a Cantù, dove milita da questa stagione). Da Compton Acker è diventato un cittadino del mondo, girovago dell’Europa (Francia, Spagna, Turchia, Grecia e Polonia), lontano dalle origini. Così lontano da essere diventato, nell’agosto del 2016, cittadino italiano.

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