I Cleveland Cavaliers sono sempre sotto i riflettori: non si può passare inosservati se si è campioni NBA in carica e se in squadra si ha il migliore giocatore della Lega ovvero LeBron James, che di recente si è dato da fare non solo sul parquet ma anche fuori dal campo. The Chosen One, oltre a scambiarsi frecciate al vetriolo con Charles Barkley, si è lamentato della mancanza nel roster di un playmaker.
Dopo l’addio in estate di Matthew Dellavedova, non è mai arrivato un vero e proprio backup di Kyrie Irving nelle rotazioni di coach Tyronn Lue che deve fare a meno nel reparto esterni di un elemento importante quale l’infortunato J.R. Smith. Ecco così il via ai casting dei Cavs per cercare una guardia esperta in grado di colmare le lacune in cabine di regia, eppure la dirigenza di Cleveland è al lavoro su altri fronti.
Per esempio i Cavs stanno cercando in tutti i modi di liberarsi del contratto di Chris Andersen. The Birdman, che ha già terminato la stagione a causa della rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio, ha il suo accordo al minimo salariale in scadenza il prossimo giugno e, sebbene non sia troppo pesante sul salary cap di Cleveland, occupa una casella che però la dirigenza dei Cavaliers vorrebbero destinare a qualcun altro.
Andersen spegnerà 39 anni il prossimo 7 luglio e il capolinea della sua carriera sembra ormai dietro l’angolo. Il nativo di Long Beach, California, potrebbe in ogni caso non trovare franchigie disposte ad “accollarsi” il suo stipendio, sebbene ci siano squadre che per movimenti particolari a livello salariale a volte accettano anche contratti di giocatori ormai ritirati – vedi il caso Mo Williams – o atleti di cui detengono i diritti anche se giocano in Europa.
I Cavs potrebbe anche arrivare al buyout con Andersen, che ora viene scaricato ma che era stato voluto in Ohio proprio da LeBron con cui Andersen aveva contribuito alla conquista del titolo 2013 quando entrambi vestivano la maglia dei Miami Heat.