L’esempio più recente di cambio delle generalità lo incarna un cestista attualmente militante in D-League ma con un trascorso di ben sei stagioni in NBA. Henry Walker era infatti noto, fino al gennaio del 2014, come Bill Walker. Un nome semplice, immediato, quasi banale, che in alcun caso farebbe pensare all’eventuale volontà di chi lo possiede di cambiarlo da un momento all’altro. La decisione di Walker non è infatti stata repentina ma molto ben ragionata.
E’ una questione di crescita, di diventare adulti. Non mi è mai piaciuto il nome Billy e tutti mi chiamavano in questo modo. Addirittura mia madre si chiedeva perché tutti mi chiamassero Billy. Volevo uscirne, sto crescendo e diventando più grande, e ho sentito come se fosse arrivato il momento di abbandonare quel nome.
Che Bill non sia un nome da grandi? Un certo Bill Russell potrebbe non essere d’accordo.