I Miami Heat sono la franchigia più calda della NBA e dopo l’ultimo successo entrano nella storia della Lega: sono infatti la prima squadra con record perdente a mettere insieme una striscia di vittorie consecutive giunte a dodici col blitz esterno sul campo dei Milwaukee Bucks, sconfitti 106-88 a domicilio.
Trascinatore assoluto degli Heat è stato Hassan Whiteside, autore di 23 punti con 10 su 12 dal campo e 16 rimbalzi in 34 minuti di utilizzo. Il centro di Miami è il leader urbi et orbi della squadra, rimasta orfana in estate di Dwyane Wade – passato ai Chicago Bulls dopo 13 anni di militanza e 3 titoli in quel di South Beach – e a stagione in corso di Chris Bosh, messo fuori causa dai coaguli di sangue ai polmoni, e di Justise Winslow, costretto ai box da un serio problema alla spalla.
Nemmeno i più ottimisti, tra cui – bisogna riconoscerlo – Pat Riley, potevano pensare a una svolta simile dopo che a metà gennaio il record recitava: 11 vittorie e 30 sconfitte. Poi la partita che ha fatto svoltare la stagione: sfida casalinga contro i lanciatissimi Houston Rockets, vinta 109-103. Dopo lo scalpo di James Harden & co., gli Heat non si sono più fermati.
A cadere in fila è toccato quindi ai Dallas Mavericks, ai Bucks – battuti due volte in questa strepitosa striscia degli Heat ma ultimi in ordine di tempo ad averli sconfitti – alla corazzata Golden State Warriors, ai Brooklyn Nets, ai Chicago Bulls, ai Detroit Pistons, di nuovo ai Nets, agli Atlanta Hawks, ai Philadelphia 76ers e ai Minnesota Timberwolves.
Dodici vittorie che potrebbero diventare tredici in caso di risultato positivo venerdì al Barclays Center ancora contro Brooklyn. Gli Heat sono stati protagonisti di una risalita incredibile nella Eastern Conference e ora i Playoffs, traguardo nemmeno da nominare meno di un mese fa, distano soltanto due gare: i ragazzi di coach Erik Spoelstra infatti sono al momento decimi col record di 23-30, alle spalle degli Hornets noni e dei Pistons ottavi con 25-28.