A qualcuno la nuova NBA social e rispettosa di tutto e di tutti piace, a qualcun altro no (vedi ennesime dichiarazioni al vetriolo di Charles Barkley). Barrare “b” anche per Paul Pierce, ultima “cariatide” che si aggiunge al coro di ex-superstar che vedono nella deriva NBA contemporanea un declino attitudinale irreversibile.
RIVALITÀ
Queste le parole del giocatore (che si ritirerà a fine anno) attualmente in forza ai Los Angeles Clippers (intervista ESPN):
L’NBA ha perso del tutto l’agonismo che si vedeva in campo anche solo dieci anni fa. All’epoca le superstar si affrontavano a viso aperto, giocavano e parlavano. Oggi non esistono più neanche le rivalità: la cosa più vicina è il senso di competizione che si è creato tra Cavs e Warriors. Potrebbe anche diventare qualcosa di leggendario, non lo escludo. Ma quello che manca, e qui non ci sono dubbi, sono le rivalità individuali. Penso, per non andare troppo indietro col tempo, alle sfide epiche tra Kobe e LeBron di 5-10 anni fa.
E ancora:
Vedo solo un paio di giocatori nell’NBA di oggi che hanno il fuoco sacro che avevamo noi: Russell Westbrook e DeMarcus Cousins. E sul secondo non sono neanche convinto. Tutti gli altri hanno un tipo di attitudine diversa, lontana dall’agonismo.
E ha chiuso specificando:
Non fraintendetemi: quando ero tra i migliori avevo buoni rapporti con le altre superstar NBA. Alcuni giocatori di squadre avversarie erano miei amici fuori dal campo. Ma in campo si dava comunque il massimo, l’amicizia non esisteva durante le partite.
Che l’NBA stia cambiando, innanzitutto a livello tecnico ma anche e soprattutto a livello attitudinale, è indubbio; se il cambiamento sia positivo o negativo lo giudicheremo tra qualche anno, quando il solco tra old-NBA e new-NBA sarà più delineato e profondo.
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