I Los Angeles Lakers durano poco meno di due quarti, poi perdono la bussola e non recuperano più la partita, infine persa, in casa dei Detroit Pistons guidati da un Andre Drummond dominatore sotto le plance: per lui 24 punti e soprattutto 17 rimbalzi catturati.
Il momento cruciale della partita è arrivato ad inizio secondo tempo dove i padroni di casa hanno forzato, ed infilato, un parziale da 11-0 per conquistare un vantaggio (82-61) che ha avuto il merito di dare sicurezza ai ragazzi di coach Van Gundy, che hanno concluso il match tirando con un ottimo 52% dal campo, non lasciando scampo agli ospiti anche nella lotta sotto canestro (70-46 il punteggio di questa particolare partita nella partita) ed ancora insufficienti quando si tratta di fare (quantomeno) una bella figura lontano dallo Staples Center:
“Il nostro piano di gioco era semplice. Dovevamo chiudere le porte sotto canestro e piuttosto lasciarli tirare da 3 punti, perchè non sono una squadra di grande tiratori. Loro hanno segnato 70 punti sotto canestro e ci hanno battuto di 19 segnando solo 4 triple. Questo dimostra quanto abbiamo giocato bene stanotte” ha concluso un lapidario Luke Walton.
Per i Pistons, oltre al già citato Drummond, ottima prestazione da parte di Jon Leuer (20 punti segnati) e Tobias Harris, il quale ha concluso con 19. Dall’altra parte i top-scorer portano il nome di Randle e Lou Williams, entrambi a quota 17 dopo la sirena finale.
In termini di classifica questa vittoria, la quarta nelle ultime cinque uscite, permette ai Pistons di rimanere agganciati all’ottava posizione della Eastern Conference, con un occhio anche alla settima posizione occupata da Chicago, ma senza essere tranquilli. Dietro c’è un treno formato da Hornets, Miami, Milwaukee, e con la possibilità di resuscitare da parte dei Knicks, prontissimi a sfilare il tanto sognato posto di playoff NBA.
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