I Toronto Raptors dell’ultimo periodo hanno grossissimi problemi, soprattutto in difesa. La squadra canadese, principale rivale a Est dei Cleveland Cavs nella scorsa stagione, ha perso 6 delle ultime 10 partite ed è nella flop-10 NBA per defensive rating e per defensive rebounding rate. La grande certezza rimane il duo di star Kyle Lowry-DeMar DeRozan; sta diventando sempre più un’incognita, invece, la rotazione dei lunghi, con un buco piuttosto evidente nella posizione di ala grande. A riguardo, negli ultimi giorni, si sono inseguite le voci che vorrebbero i Raptors interessati ad acquisire il lungo congolese degli Orlando Magic Serge Ibaka.
ROCCIOSO
I Raptors al momento hanno in faretra, per lo spot di “4”: l’ala grande titolare Patrick Patterson che è fuori roster (per infortunio); un Jared Sullinger completamente fuori ritmo partita; il rookie Pascal Siakam che ha atletismo ed energia ma manca di scolarizzazione NBA.
Patterson, anche a pieno regime, è al massimo un settimo-ottavo uomo NBA di spessore, che non può agire da ala grande titolare di una squadra che vuole fregiarsi del titolo di contender; Sullinger è un esperimento fallito e Siakam ha ancora bisogno di tempo per imporsi a buon livello. Un “improvement” diventa quindi indispensabile e Serge Ibaka risponde perfettamente ai requisiti richiesti: intimidazione sotto canestro, atletismo, dinamismo e anche una discreta mano in attacco.
I Magic, dal canto loro, devono sfoltire proprio l’interminabile batteria di lunghi a disposizione (l’unico incedibile sembra il promettentissimo Aaron Gordon; Nikola Vucevic, Bismack Biyombo, Jeff Green e Ibaka stesso sono tutti potenzialmente sul piede di partenza). In cambio del congolese potrebbero chiedere ai Raptors un play come Cory Joseph – vista l’inaffidabilità di Elfrid Payton – più 1-2 scelte (anche un talento inesploso, e potenzialmente da rivalutare, come Terrence Ross potrebbe rientrare nell’operazione, vista la carenza di ali piccole di ruolo nel roster di Orlando).
Ibaka, che diventerà unrestricted free-agent a fine stagione, che vada a Toronto o meno, difficilmente resterà a Orlando oltre il 23 febbraio. I Magic hanno tutto l’interesse a monetizzare ora, invece che perderlo “gratis” in estate.
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