Sicurezza triplicata per Durant e compagni in vista del ritorno ad Okc

Secondo quanto riportato da ESPN, in vista della sfida di stanotte alla Chesapeake Energy Arena, Kevin Durant e i Golden State Warriors avranno la sicurezza triplicata rispetto agli standard comuni.

Dopo l’ormai celebre scelta di KD di trasferirsi ad Oakland per giocare con Golden State, in tutto l’Oklahoma i tifosi dei Thunder non hanno mancato occasione di manifestare la loro rabbia e delusione per quanto accaduto, e sia Durant che il suo agente Rich Kleiman sono impegnati per evitare che si possano creare episodi spiacevoli sia durante la partita che durante il resto della giornata che la squadra passerà ad Oklahoma City (e in cui non sono previsti allenamenti dato che già nella notte passata gli Warriors hanno giocato in quel di Memphis).

Sempre secondo fonti vicine a KD, a causa del breve periodo di tempo che il numero 35 passerà ad Oklahoma City, sarà sempre il suo agente, Keiman, a visitare le sedi di tutte le organizzazioni e fondazioni che Durant tutt’oggi supporta e che a causa degli impegni sportivi non potrà visitare di persona.

Una situazione come quella di stanotte è già avvenuta quando LeBron James, dopo il passaggio da Cleveland a Miami, era ritornato per la prima volta in Ohio, e testimone di quell’evento era stato coach Fitzdale, ai tempi vice di Spoelstra, ed oggi Head-Coach di Memphis, a cui i reporter hanno chiesto un parere sulla sfida di stanotte:

Mi ricordo di una volta che, mentre stavo parlando con LeBron durante una pausa, ed eravamo uno di fronte all’altro, vicinissimi, una batteria è volata tra di noi. Era una 9 volt, e poi è caduta per terra. È stato folle. Non credo che la situazione sia tesa come a Cleveland. Penso che i fan di OKC siano arrabbiati, ma sono più simili a dei fan del college, incoraggeranno la loro squadra e basta. Ovviamente verrà fischiato, ma non credo che ci sarà tensione. 

Anche due compagni di Durant hanno detto la loro riguardo all’incontro. Andre Iguodala, a cui è stato chiesto da ESPN se si sente in pericolo per quello che potrebbe accadere durante la partita. ha risposto:

Per me è semplicemente un’altra partita. Voglio dire, se devo morire per una partita di basket, vuol dire che devo morire. Ma in ogni caso non cambierò il mio approccio. Se non giocassimo a basket ai tifosi non importerebbe nulla di chi siamo come persone, nessuno investirebbe il suo tempo in noi. Ma credo che noi forniamo loro un modo di scappare per qualche ora dalle loro vite. Sono emozionalmente legati a noi, ma quando facciamo qualcosa che non sia nei loro migliori interessi, ci sono azioni e reazioni. Sarà così domani. Questo è il tipo di mondo in cui viviamo oggi. 

Più lapidaria, ma contemporaneamente più polemica, la risposta di Draymond Green:

Sarà una partita come le altre. Vorrei solo che Zaza Pachulia giocasse. 

Il riferimento a ciò che è accaduto durante la scorsa sfida tra le squadre è chiaro, e, purtroppo per Green, Pachulia non potrà partecipare a causa di un problema alla cuffia dei rotatori della spalla destra.

Non ci resta che aspettare qualche ora (tip-off alle 2.30 ora italiana) per vedere cosa accadrà alla Chesapeake Arena, sia in campo che fuori.

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Pubblicato da
Jacopo Cigoli

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