Dopo aver subito due sconfitte di fila, ed aver perso Kevin Durant per le prossime 4 settimane, i Golden State Warriors si rialzano in quel di New York con una vittoria tutt’altro che scontata.
Infatti, dopo un primo quarto in cui gli ospiti hanno trovato fin da subito un vantaggio promettente per il proseguimento del match, gli Warriors si spengono, soprattutto con la second-unit sul parquet di gioco. I Knicks sfruttano questo mini blackout dei vice-campioni NBA e si permettono di infilare un parziale da 16-2 che significa pareggio e vantaggio: New York è davanti 50-49 dopo i primi 24 minuti di gioco.
Nel terzo periodo la partita si rivela equilibrata fino a quando Steph Curry non decide di prenderla in mano infilando due triple che spezzano le gambe agli avversari, permettendo agli Warriors di iniziare gli ultimi 12 minuti della partita con un discreto bottino di punti di vantaggio. I Knicks sembravano aver accusato il colpo ma nel bel mezzo dell’ultimo quarto Porzingis segna la tripla del -1, che si rivela essere tuttavia solo un’oasi nel deserto. New York non trova più soluzioni offensive degne di nota e Golden State non perdona: i ragazzi di Kerr non si voltano più indietro e concludono il match in controllo. Sono 60 i punti complessivi degli Splash Brothers: 31 per Curry (5/13 da tre punti) e 29 per Thompson (4/9), mentre ai Knicks non bastano i 28 di Rose e i 24 di Porzingis.
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