Draymond Green non è di quelli che te la fanno passare liscia, in campo e fuori dal campo; a ragione o a torto. Stavolta la cura-Draymond è toccata al coach degli Atlanta Hawks Mike Budenholzer, reo – secondo l’ala grande dei Warriors – di averlo trascurato all’interno del gameplan difensivo nella sfida di ieri tra le due squadre. Risultato: vittoria di Golden State (119-111) e scherno.
L’UOMO OVUNQUE
Queste le parole di Green, rilasciate in un’intervista postpartita:
Gli Hawks hanno perso contro di noi perché non hanno preparato bene la partita difensivamente. Non mi hanno considerato abbastanza; mi hanno sottovalutato. Questo errore li ha portati alla sconfitta e continuerà a portarli alla sconfitta fino a quando non cambieranno approccio.
Parole forti, che non potevano non trovare una risposta da parte di coach Budenholzer:
Draymond Green è unico, ma non è il tipo di giocatore attorno al quale tararsi, sia in attacco che in difesa. Le preoccupazioni principali sono per forza altre. Lui ha degli istinti incredibili: passa il pallone, difende e va a rimbalzo con grande agonismo. Però, con Steph Curry e Klay Thompson in campo, di certo non può essere il nostro focus in difesa.
Green ha chiuso la partita con 12 punti, 8 rimbalzi, 6 assist e 4 rubate; una partita da vero uomo ovunque – pur se non strabiliante – in attesa di salire ulteriormente di colpi – anche verbali – ai playoff.
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