La rivoluzione in casa Lakers ha portato all’allontanamento di Mitch Kupchak dal ruolo di GM della franchigia in favore di Rob Pelinka, così come è stato dato maggior risalto (e maggiori poteri) alla leggendaria figura di Earvin Magic Johnson: un vero e proprio sconvolgimento nelle posizioni chiave della società nel tentativo finale di indirizzare verso il meglio il famoso processo di ristrutturazione che da troppi anni non sta portando ai giallo-viola risultati apprezzati.
Proprio Pelinka sembra essere il membro più entusiasta e carico della nuova organizzazione, desideroso di mostrare il suo potenziale e di mettersi all’opera. Vi riportiamo le parole del neo-gm rilasciate durante la conferenza stanza di presentazione e raccolte da Basketball Real GM:
“Raccoglieremo la sfida di Jeanie Buss volta a far diventare i Lakers la più grande franchigia sportiva del Mondo. Accadrà, ne sono sicuro, perché abbiamo ancora il nostro caratteristico vantaggio intrinseco. Quando Magic indossava la 32 e Kobe la 8 e poi la 24 era un qualcosa che non poteva essere replicato da nessuno al Mondo con qualsiasi squadra. Vogliamo fare in modo che i giocatori che verranno qui si sentiranno e vorranno fare parte di tutto ciò. Vogliamo ritornare a sentire quella sensazione. Le possibilità che offre Los Angeles, il brand dei Lakers, la famiglia Buss e la legacy di vittorie non possono essere replicate da nessuno. Ogni agente sa che Los Angeles è la piazza migliore per i loro clienti in termini di marketing e di relazioni, siamo in una città che ha un potere grandissimo.”
Sarà dunque il potere attrattivo da ricostruire il punto di partenza del lavoro di Pelinka, soprattutto se si guarda al numero di free agent che negli ultimi anni hanno snobbato L.A. : Dwight Howard che dopo un solo anno, nel 2013, ha lasciato i Lakers, la non-firma di Carmelo Anthony nel 2014, il mancato approdo di LaMarcus Aldridge nel 2015 e addirittura nessun incontro programmato la scorsa estate con Kevin Durant.
Una situazione impensabile per la piazza losangelina al quale Pelinka e Johnson dovranno porre rimedio il prima possibile: l’entusiasmo, di sicuro, non manca.