I Los Angeles Lakers scivolano sempre più mestamente verso il fondo dell’NBA (se non ci fossero i drammatici Brooklyn Nets, staremmo parlando della peggior squadra della Lega). Tra le poche note liete di una stagione da dimenticare, c’è senz’altro Ivica Zubac, gigantesco (2 metri e 16) teenager (compirà 20 anni tra 4 giorni) croato alla prima stagione Oltreoceano. Il centro slavo, nella brutta sconfitta della scorsa notte dei Gialloviola contro i Denver Nuggets dell’altro prodigio balcanico Nikola Jokic, ha sfornato una prestazione-monstre da 25 punti e 11 rimbalzi, con un eccellente 12-15 dal campo e un +8 di plus/minus.
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Zubac, però non ha preso bene il 129-101 incassato dai Lakers:
Non ci abbiamo messo grinta, siamo stati molli. Non abbiamo giocato di squadra. Dovremmo vergognarci. Siamo giovani: spesso giochiamo con quintetti fatti solo di giocatori giovanissimi; ma non c’è gioia in quello che facciamo. Non ci divertiamo in campo. Spero che già dalla prossima partita l’attitudine possa cambiare.
Parole al pepe che, soprattutto perché provenienti da un europeo (oltretutto giovane), potrebbero avere un effetto opposto a quello auspicato. Si sa, il cammino verso l’ottenimento del rispetto dei compagni, in NBA, è lungo e frastagliato. Sfidarli a muso duro, per quanto sulla base di ottime argomentazioni, può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Ma Zubac, dall’alto dei suoi quasi due metri e venti per centoventi chili, ha le spalle larghe e lo spirito di chi non ha intenzione di farsi condizionare dalle avversità.
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