La stagione dei Los Angeles Lakers è andata, come si suol dire, a sud. 47 sconfitte a fronte di sole 20 vittorie, coach Walton che ha perso rapidamente le redini dello spogliatoio, progressi di squadra pressoché inesistenti rispetto alla scorsa annata… I Californiani sono già proiettati verso il 2017-2018 e puntano le proprie fiches sul Draft ormai incombente e sui giovani presenti a bottega. Non c’è spazio, dunque, per veterani come Luol Deng e Timofej Mozgov.
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I due sono stati le principali acquisizioni dell’offseason lakersiana, per un esborso complessivo da 34 milioni di dollari per la sola stagione in corso. Entrambi hanno ampiamente deluso, con Deng che ha segnato solo 7.6 punti col 38% dal campo in 26.5 minuti di impiego medio e Mozgov, limitato anche dagli infortuni, che non è andato oltre i 7.4 punti e 4.9 rimbalzi in 20.4 minuti di media.
Deng e Mozgov, in accordo con l’allenatore e con la dirigenza gialloviola, non giocheranno nelle 15 partite conclusive di questa regular season, per far spazio ai vari Brandon Ingram, D’Angelo Russell, Julius Randle e Ivica Zubac.
I Lakers vogliono testare i propri giovani, per capire su quali investire in ottica medio-lungo periodo. Ingram ha mostrato flash di talento abbagliante, ma è lontanissimo dall’avere un fisico da star NBA; Russell e Randle sono già, dopo rispettivamente due e tre stagioni nella Lega, mezze delusioni; Zubac è stato forse la sorpresa più lieta della regular season.
La Los Angeles gialloviola è un cantiere aperto, dove si sta tentando di tutto (sul nuovo asse dirigenziale Magic Johnson-Rob Pelinka) per riavvicinarsi gradualmente ai fasti del passato. Se questo comporta tenere in borghese giocatori su cui si è investito tantissimo come Deng e Mozgov, a costo di svalutarli, i Lakers sono ormai disposti a correre l’azzardo. Anche perché, a dirla tutta, più perdono e meno rischiano: di sacrificare la propria prima scelta al Draft 2017, che andrà ai Philadelphia 76ers a meno che non cada in top-3.
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