Lo scorso 23 febbraio la trade deadline ha messo fine alle possibilità di scambi all’interno della lega. Con l’ultima offseason ed il primo innalzamento del salary cap previsto dal nuovo CBA (contratto collettivo dei giocatori) gli stipendi annuali sono lievitati, offrendo la possibilità agli uomini franchigia di arrivare a contratti da 150 milioni in 5 anni (è il caso di Mike Conley). Con la prossima free agency osserveremo un nuovo aumento del tetto salariale che permetterà di firmare i designated players per quasi 200 milioni di dollari.
I proventi di un professionista però non si basano esclusivamente sui compensi legati al campo. Spesso gli sponsor superano addirittura gli incassi derivanti dai contratti con le squadre, portando ai giocatori decine di milioni di dollari. Forbes, rivista economico-finanziaria, ha stimato i guadagni dentro e fuori dal campo dei giocatori NBA per il 2017, considerati i loro contratti e sponsor più che redditizi.
In un NBA in cui le franchigie aumentano il proprio libro-paga di anno in anno, scopriamo gli sportivi NBA più pagati del business.