Se nella prima parte di stagione, molti addetti ai lavori, avevano indicato i Minnesota Timberwolves come una delle sorprese in negativo dell’intera NBA, complice ovviamente l’elevato tasso di talento presente nel roster, gli stessi avranno cambiato giudizio, osservando i progressi fatti dai ragazzi di Coach Thibodeau dopo la pausa per l’All-Star Game, progressi che hanno portato Minnie a lottare per l’ottavo posto, ultimo disponibile per l’acceso ai Playoffs.
Dopo la Partita delle Stelle infatti i Timberwolves si sono trasformati: nelle ultime 15 partite hanno un record di 9 vittorie e 6 sconfitte, lo stesso dei Golden State Warriors, e meglio di loro hanno fatto solo Spurs, Rockets e Nuggets. I motivi di questo cambiamento di rotta sono dovuti alla crescita di Ricky Rubio (quella attuale la miglior versione vista in NBA) ma sopratutto quella della cosiddetta Second Unit.
Protagonista assoluto nella crescita della panchina di Thibodeau è stato Nemanja Bjelica e non c’è da stupirsi se, nella squadra di Karl Anthony Towns e Andrew Wiggins, ci sia grande dispiacere riguardo il suo infortunio, patito nella gara di mercoledì notte, persa contro i Celtics, che lo terrà fuori per il resto della stagione.
Bjelica, 35esima scelta assoluta al Draft del 2010, solo lo scorso anno aveva deciso di approdare in NBA e, dopo un primo anno di apprendistato, in questa sua seconda stagione era riuscito a ritagliarsi un ruolo importante all’interno della Second Unit dei T-Wolves, assicurando a Thibodeau, 6.2 punti e 3.8 rimbalzi in quasi 20 minuti di gioco e facendo registrare la bellezza di 4 doppie/doppie nelle ultime 10 partite.