Un altro nome eccellente si unisce alla schiera di critiche verso il riposo periodico concesso alle stelle NBA in questo periodo della stagione.
Karl Malone, leggenda degli Utah Jazz e secondo marcatore NBA di sempre, ha fortemente attaccato la politica degli allenatori che fanno riposare i propri giocatori di punta:
“Se non sei in questa lega almeno da 10 anni, allora muovi il c**o e vai in campo“- ha detto il 53enne ai microfoni di ESPN. “Questo non è un vero lavoro, si tratta di giocare a basket. Cosa dovrebbero dire i poliziotti sottopagati che fanno i turni di notte tutte le settimane? A loro non è concesso riposare“.
‘The Mailman’, il postino, come veniva chiamato Malone quando giocava in NBA, ha sempre dimostrato impegno e grande cura verso il proprio corpo durante la carriera, giocando tutte e 82 le partite di regular season in ben 5 occasioni e saltandone solamente due o una nelle restanti stagioni.
Malone ha poi appeso le scarpe al chiodo solamente nel 2004, a 40 anni, chiudendo i suoi 19 anni in NBA con 25.1 punti, 10.1 rimbalzi e 3.6 assist.
Se da sempre personaggi come Lebron James e Gregg Popovich (che ha però l’attenuante di aver avuto spesso a che fare con giocatori ‘anziani’) si sono schierati in favore dei riposi, altri, giocatori e non, come Allen Iverson, Marc Gasol, John Wall e il commissioner Adam Silver hanno condannato questa pratica.
Secondo Doc Rivers, l’unico modo per far smettere le squadre di ‘panchinare’ le proprie stelle è modificare il calendario, senza però scordarsi che gli addetti hanno già dato un taglio ai back-to-back in questa stagione per semplificare la situazione.