Silver ammonisce: “Riposo per i giocatori? Il problema è serio”

Il tema del riposo dei giocatori, soprattutto avvicinandosi a grandi passi ai Playoff, assume grande rilevanza e anima le discussioni in seno alla NBA. Il Commissioner Adam Silver ha decisamente visto e sentito abbastanza.

Come riporta Ramona Shelburne di ESPN, Silver ha inviato ai proprietari delle franchigie una nota nella quale precisa che «la questione è assai rilevante per la nostra Lega» aggiungendo che «sanzioni» significative» verranno comminate alle franchigie che disattenderanno le indicazioni «nel notificare la decisione agli uffici della Lega, ai loro avversari ed alla stampa, allorché venga stabilito che un giocatore non prenderà parte ad una gara per riposo“.

Silver ha inoltre invitato  i proprietari a riflettere  “sull’impatto che il riposo dei giocatori può avere sui tifosi, i partner d’affari e la percezione del nostro gioco“.

Dopo le recenti uscite di Karl Malone e LeBron James, registriamo nella giornata di oggi la presa di posizione di Chris Bosh, in un’intervista rilasciata all’Associated Press:

Se puoi giocare vai là fuori e gioca. Posso capirlo in alcuni casi, ma allo stesso tempo, se puoi giocare, gioca. Quando c’è così tanto lavoro da fare è dura capire perché i ragazzi dovrebbero prendersi una pausa 

Parlando per esperienza, Bosh ha poi aggiunto:

Detto questo, dal punto di vista dei giocatori, il calendario è intenso ma credo faccia parte dell’essere nella NBA. […] Quando i ragazzi giovani cominciano a dire: “Oh, riposo”, ecco che si è arrivati ad un punto critico.

Dulcis in fundo, non poteva mancare la reazione “composta” di Charles Barkley, letteralmente sbizzarritosi sull’assunto, in un intervento telefonico nel corso della trasmissione Rich Eisen Show:

Sono stato nella NBA per 30 anni e ora, improvvisamente, con scarpe migliori, jet privati e tutte le cose che hanno adesso, tutt’un tratto hanno paura di farsi male. […] Penso che i fans dovrebbero boicottare le partite e le TV per mandare un messaggio a questi ragazzi, perché le persone capiscono sempre quando si tratta di soldi. […] Io sono così vecchio, viaggiavo in seconda classe e giocavo partite in back- to- back. Questi ragazzi volano in privato, hanno una grande notte di riposo, grandi pranzi, guadagnano 20 30 milioni di dollari e non possono giocare un paio di partite di basket? È ridicolo.

Polemiche a parte, la questione sarà all’ordine del giorno nella prossima assemblea del Board of Governors NBA, in programma a New York City il prossimo 6 aprile.

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Pubblicato da
Nicolò Basso

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