1. DIRK NOWITZKI
Al “fenicottero di Würzburg” va, ovviamente, lo scettro del regno dei lunghi europei realizzatori. Dirk ha tracciato una nuova via per moltissimi dei suoi colleghi cestisti, europei e non solo. Ha dimostrato che il tiro da tre punti e la coordinazione nello stretto non sono un’esclusiva dei piccoli, ma possono entrare a far parte anche del bagaglio tecnico dei lunghi. Sono storia recente le dichiarazioni di DeAndre Jordan, il quale pare abbia dichiarato che da ragazzino sognava di diventare il “Black Dirk”. Tralasciando l’affermazione in sé, che, a pensare al Deandre attuale, fa sorridere, da quelle parole emerge quanto vasta sia l’influenza di Nowitzki nel continente scoperto da Colombo. Persino un ragazzino colored, nato e cresciuto nei quartieri di Houston, può sognare di emulare Dirk.
Per come la vediamo noi, questo sancisce una vittoria definitiva del prototipo del lungo europeo tecnico e “solido” (e della pallacanestro): anche senza schiacciate poderose e senza giocate da highlights, si può diventare gli idoli di ragazzini cresciuti in contesti diversi da quello europeo e con mezzi atletici decisamente superiori. La tecnica vince sull’atletismo, il QI cestistico vince sulle giocate da highlights.
Le cifre in carriera di Dirk sono da top player nella storia di questo magnifico Gioco: 21.8 punti, 7.8 rimbalzi e 2.5 assist, con il 38.2% da tre ed uno strabiliante 87.9% in lunetta.
Come se non bastasse, ha di recente annunciato che giocherà anche nella prossima stagione, alla veneranda età di 40 anni.
Thank you, legend.