Il quadrifoglio
Isaiah Thomas (credits to bostonglobe.com)
Alto solamente 175 centimetri, al Draft 2011 nessuno lo prese in considerazione al primo giro: arrivati dunque alla cinquantesima chiamata assoluta, nella mente di Isaiah Thomas si formò forse l’idea di un futuro lontano dall’NBA, magari in Europa, a migliaia di chilometri da casa.
I Kings, ai quali mancava un playmaker puro, lo chiamarono per ultimo: così Thomas non solo avrebbe avuto qualche possibilità di giocare in NBA, ma avrebbe ottenuto subito minuti importanti. Nonostante ciò, si è dovuto aspettare qualche anno perché i più si accorgessero del suo talento. Da quando è a Boston infatti il folletto è sbocciato in tutto il suo splendore: lo scorso anno si è guadagnato la sua prima convocazione all’All-Star Game, cui è seguita la seconda un mese fa. Di giocatori con la sua storia, scelto all’ultima chiamata e diventato una Superstar da 29 punti di media, ce ne sono uno su mille, come i quadrifogli. Nel giardino fatto di soli trifogli di Boston, Thomas è diventato allora un vero e proprio quadrifoglio spuntato dal nulla, e come tale chissà che non porti fortuna ai Celtics agli imminenti playoff.
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