Ty Lawson ci ricasca: il playmaker dei Sacramento Kings è stato chiamato a comparire in un tribunale a Denver, Colorado, nella giornata di ieri con l’accusa di guida in stato di ebbrezza e di mancato adempimento ai lavori socialmente utili cui era stato assegnato.
Lawson infatti non è nuovo a problemi con l’alcol e con la Legge: nel 2015 era già stato arrestato per due volte, una a Denver e una a Los Angeles, dopo essere stato fermato alla guida con tasso alcolemico ben oltre il consentito. In seguito fu protagonista di un processo sempre in quel di Mile High City, procedimento concluso con la condanna a servizi per la comunità e il divieto di bere.
Divieto venuto meno secondo il giudice di Denver che gli imputa di essere stato beccato alzare un po’ troppo il gomito per tre volte negli ultimi sei mesi. L’udienza tenutasi ieri è durata pochi minuti e all’uscita l’avvocato di Lawson, Harvey Steinberg, ha rilasciato una breve dichiarazione ai giornalisti presenti.
Steinberg afferma che le accuse a carico del suo assistito non corrispondono al vero, anche perché Lawson avrebbe installato sulla sua auto uno speciale dispositivo che ne rileva lo stato di ebbrezza o meno. Inoltre si è detto fiducioso di dimostrare l’estraneità del suo cliente entro maggio, quando avverrà la prossima udienza e il giudice potrà già emettere il suo verdetto.
In caso di colpevolezza, Lawson rischia un duro inasprimento della pena in quanto recidivo oltre che inetto nel rispettare i dettami della sentenza precedente. Un altro duro colpo al play nativo di Clinton, Maryland, caduto in un vortice di scorribande fuori dal campo i cui effetti negativi si sono ripercossi anche nel suo rendimento sul parquet.
Dopo sei anni trascorsi ai Nuggets, il prodotto di North Carolina ha giocato gran parte della scorsa stagione agli Houston Rockets che però l’hanno tagliato a marzo 2016. Gli ultimi mesi dell’annata li ha trascorsi ai Pacers tra infortuni e prestazioni altalenanti, prima dell’approdo in estate a Sacramento. I Kings non si sono pronunciati sulla vicenda ma sono spettatori alquanto interessati.