2. MARCIN GORTAT
“The Polish Hammer” ha una storia incredibile. Fu selezionato nel Draft Nba del 2005 con la scelta 57 dai Phoenix Suns, che ne girarono i diritti agli Orlando Magic. Cosa c’è di incredibile in questo? Beh, Gortat aveva iniziato giocare a basket (o meglio, aveva scoperto cosa fosse il basket) solo tre anni prima, all’età di 17 anni. Prima di allora, Marcin si era dedicato anima e cuore a difendere i pali su un campo da calcio, con ottimi risultati.
Dopo solo due settimane in Florida, fu rispedito al mittente, in direzione Europa. Non era ancora pronto per calcare i palcoscenici Nba. In Europa, da par suo, vinse un campionato tedesco con il Colonia nel 2006. La stagione successiva fu quella del ritorno negli States. Nel novembre 2007, Gortat fu chiamato a giocare in D-League dagli Anaheim Arsenal. Ci rimase per qualche mese, perché nel marzo 2008 arrivò la tanto agognata chiamata dai Magic, su esplicita richiesta del nuovo coach Stan Van Gundy.
Il suo vantaggio era di sicuro dovuto ad una struttura fisica già importante all’età di 18 anni (misurava 2.13 m. di altezza), ma il successo non piomba mai dal nulla, non è dovuto al solo “talento” fisico o tecnico. In quei due anni in cui la Nba lo snobbò, Gortat non ha passato un singolo giorno senza lavorare in palestra: solo così i suoi continui martellamenti al ferro sono diventati carezze alla retina.
Nel suo caso, non è esistito un vero e proprio mentore. Il suo amore è nato spontaneamente.
Stando a quanto da lui dichiarato lo scorso anno a “The Players Tribune”, però, la fonte di questo suo amore per il Gioco ha un nome e un cognome: Dejan Bodiroga .