9. STEVE NASH
Quando sei un adolescente con sogni grandissimi e un’ossessione crescente, e qualcuno di dice che non durerà per sempre, è spaventoso. Non l’ho mai dimenticato. Quindi, cosa ho fatto? Sono rimasto ossessionato. Mi sono dato degli obiettivi. Ho lavorato. Sognato.
Il folletto canadese ha riscritto giusto qualche paginetta di quello sport poetico che è la pallacanestro. Vincere due titoli di Mvp della Regular Season consecutivamente e diventare il terzo miglior assist-man di sempre non è roba da tutti.
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Steve arriva al basket relativamente tardi, all’età di 13 anni. Prima di lanciarsi anima e cuore in quella nuova disciplina, aveva calcato con successo i campi da calcio e da hockey, raccogliendo consensi anche lì. Bisogna ringraziare l’ex-commissioner David Stern e la sua campagna di diffusione del marchio Nba su scala globale se Steve Nash ha avuto modo di appassionarsi al nostro sport. La sua famiglia era legata in primis al calcio, di cui Steve rimarrà un grandissimo appassionato, dando dimostrazione, negli anni, della sua straordinaria padronanza della palla anche in quella disciplina. Chiedere ad Amar’e Stoudemire e ad Andre Drummond per conferma (autori di due schiacciate in due edizioni differenti dell’Nba slam-dunk contest su “assist calcistico” di Nash).