INTRO
Della selva fittissima di talenti sparsi per il globo, solo pochi di loro si rendono conto di essere nati per giocare a basket, di avere un dono. Spesso, soprattutto in circostanze sociali complesse (come il territorio africano, o i sobborghi statunitensi), molti talenti tendono a perdersi, canalizzando il proprio talento in altre occupazioni; questi ragazzi hanno spesso bisogno di una guida, di un mentore, di qualcuno che li noti e metta tra le loro mani una palla a spicchi. Sul suolo africano, da qualche anno a questa parte, si vanno diffondendo sempre più Camp di pallacanestro organizzati da ex-giocatori o giocatori in attività originari del territorio. Grazie ad iniziative come queste (si pensi anche alle Nba Cares, una serie di eventi benefici organizzati dalla Lega nei territori più difficili) la Nba ha di recente accolto tra le proprie braccia l’immenso talento di Joel Embiid, che ha avuto il suo primo approccio con la pallacanestro a soli 16 anni.
Joeleone nostro fu reclutato dall’ala dei Los Angeles Clippers Luc Mbah a Moute (in occasione di un Camp in Cameroon organizzato dallo stesso), che ne intravide l’enorme potenziale in un batter d’occhio, e gli consigliò caldamente di trasferirsi negli States e di abbandonare il suo sogno di diventare un giocatore professionista di pallavolo (o di calcio, in alternativa) per seguire la strada della pallacanestro.
Quello di Embiid è solo uno dei tanti esempi di giocatori arrivati tardi alla pallacanestro e che, nonostante la pochissima esperienza, sono stati in grado di imprimere il proprio marchio nella Lega più competitiva al mondo. Vediamo, in ordine crescente di età, quali sono stati i giocatori che hanno iniziato a giocare a basket in ritardo.