Seconda puntata del viaggio attraverso le practice facilities delle 30 squadre NBA. Dopo l’Atlantic Division, passiamo a raccontare i centri di allenamento delle franchigie di Central Division.
In questi anni, sempre più team NBA stanno investendo forte in strutture all’avanguardia, che ospitano sia gli allenamenti che gli uffici del management e si configurano come veri e propri hub di innovazione scientifica, tecnologica e sportiva.
Le practice facilites offrono alla squadra e alla dirigenza tutto ciò che è necessario per competere al massimo livello e perseguire l’eccellenza in uno scenario sempre più competitivo come il basket NBA.
Cleveland Cavaliers – Cleveland Clinic Courts
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Quando nel settembre 2007 è stata inaugurata la practice facility dei Cleveland Cavaliers, LeBron James era reduce dalla prima finale della sua carriera, persa 4-0 con i San Antonio Spurs. Dan Gilbert, allora come oggi proprietario dei Cavs nonché munifico imprenditore (investe da anni ingenti somme per la rinascita edilizia ed economica della vicina Detroit, sua città natale), ritenne opportuno mettere sul piatto 25 milioni di dollari e una partnership con la Cleveland Clinic per dotare la franchigia delle migliori strutture per la corsa al titolo NBA.
Forse più di altri, Gilbert aveva intuito che per vincere non basta essere all witness, ma che serve qualcosa di più degli slogan. E infatti in quegli anni fece i salti mortali per elevare i Cavs a contender sotto ogni punto di vista, con varie mosse sbagliate e altre lungimiranti, come appunto il centro di allenamento. Certo, per portare il primo Larry O’Brien Trophy in riva all’Erie i Cavs sono dovuti passare per gli anni senza LBJ e accettare il suo ritorno, ma in dieci anni tutti gli staff sono stati al lavoro in quel gioiello immerso nel verde di Independence, Ohio, per costruire una cultura vincente.
Il Cleveland Clinic Courts si estende per 4700 metri quadrati, di cui 372 di sala pesi. Due i campi regolamentari, una sala media dove i Cavs tengono tutte le conferenze stampa e ogni lusso possibile per i giocatori: questa è la roccaforte del Re d’altronde! Il pezzo forte è la stupenda Team Meeting Room: un mini cinema da 25 posti con schermo gigante e poltrone ultra comode come nel miglior multisala. Buona visione!
Indiana Pacers – St. Vincent Center
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Il popolare detto “casa e chiesa” nel religioso Indiana può assumere due significati. Uno quello canonico e l’altro riferito al profondo credo professato da quelle parti: il basket. Quindi, palestra e arena. Quando sarà ultimata la nuova practice facility (sembra entro il 2017), il St. Vincent Center di Indianapolis, i Pacers saranno davvero “casa e chiesa” perché il centro, oltre 12 mila metri quadrati di strutture atletiche e sanitarie disposte su cinque livelli, sorge accanto alla Bankers Life Fieldhouse, il “santuario” di uno Stato che vive di pallacanestro. E all’interno del quale attualmente la squadra si allena, nel TCU Practice Court dalle caratteristiche pareti a mattoncini rossi. Un campo che, a migrazione effettuata, passerà a esclusivo uso delle Indiana Fever, la franchigia di WNBA.
Anche in questo caso, come in molti altri, per realizzare una delle parctice facilities NBA è stata decisiva e indispensabile la partnership tra la proprietà e una struttura sanitaria. Il St. Vincent, specializzato in malattie cardiovascolari, che fa parte di Ascension, il maggiore sistema sanitario di stampo cattolico e non-profit degli Stati Uniti. Oltre a ospitare i Pacers, sarà anche un importante centro medico per la città. Il St. Vincent Center è costruito con 50 milioni di dollari provenienti esclusivamente da capitali privati, ha una pianta trapezoidale e sorge sul luogo di un ex parcheggio per gli impiegati della franchigia. Due i campi regolamentari per l’allenamento e una sala pesi grande quattro volte rispetto alla precedente.
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Detroit Pistons – Henry Ford HS Detroit Pistons Performance Center
Si è parlato molto di Detroit negli ultimi dieci-quindici anni. Prima gli album di Eminem e il film 8 Mile, poi la crisi finanziaria hanno focalizzato l’attenzione su quella che un tempo era la capitale dell’industria automobilistica americana. Una città messa in ginocchio dalla chiusura delle fabbriche, costretta a dichiarare bancarotta e ad abbattere interi quartieri di case abbandonate, con gravi problemi sociali, ma anche animata da una grande voglia di rinascita.
Lo sport ha avuto e sta avendo tuttora un ruolo chiave per la rivitalizzazione di Detroit, dal momento che le sue squadre professionistiche giocano tutte a downtown: i Tigers di baseball al Comerica Park, i Lions di football al Ford Field, relativamente recenti, e dall’autunno 2017 anche i Red Wings di hockey e i Pistons di basket, questi ultimi pronti a lasciare il suburbano Palace di Auburn Hills, dove si trova anche l’attuale centro di allenamento, per spostarsi alla Little Caesars Arena.
Oltre al nuovo palazzo, i Pistons avranno pure la nuova practice facility: lo Henry Ford Health System Detroit Pistons Performance Center, futura casa di squadra e management, a circa tre chilometri dall’arena. Impianti che porteranno un indotto economico e lavorativo di assoluto rilievo per la città. Anche qui stretta una partnership con una struttura sanitaria, lo Henry Ford Health System. I lavori dovrebbero iniziare nell’estate 2017, nella zona della città chiamata New Center Area, e si configurerà come un complesso per allenamento, riabilitazione e medicina sportiva, attraverso spazi collegati tra loro, dotato anche di aree per eventi organizzati dai Pistons per il coinvolgimento della comunità locale. Previsti innovativi spogliatoi e aree relax, ristoranti con chef dedicati, strutture per crioterapia e idroterapia all’avanguardia e uno terrazzo verde panoramico con veduta della città.
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Chicago Bulls – Advocate Center
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Nel libro Basket & Zen, l’allora coach dei Chicago Bulls Phil Jackson raccontava l’importanza di un luogo di ritiro privato in cui giocatori e allenatori potessero “preparare cuori e menti alla battaglia”, al riparo da sguardi indiscreti e dal caos esterno, per cementare lo spirito di squadra. Con tale intento, aveva arredato le stanze del Berto Center di Deerfield, Illinois – l’allora practice facility dei Bulls, in funzione dal 1992 al 2014 – con totem e altri oggetti simbolici dei nativi americani che lui, uomo di profonda spiritualità, aveva collezionato nel corso degli anni. I metodi del Maestro Zen, con quel gruppo, ebbero un “discreto” successo, culminato nel titolo NBA 1998.
Tantissimo tempo è passato e del titolo NBA, a Chicago, non hanno praticamente più sentito neppure l’odore. Phil Jackson è un lontano ricordo, c’è molta meno filosofia nei Bulls di oggi e anche il Berto Center è andato in pensione, con il trasferimento dal settembre 2014 all’Advocate Center a downtown, a breve distanza dallo United Center. Un’altra struttura all’avanguardia, costruita in partnership con un’azienda sanitaria, lo Advocate Health Care.
Caratteristiche: poco meno di 5600 metri quadrati, i due immancabili campi regolamentari e tutti i comfort possibili per competere al top, compreso un collegamento dedicato in fibra ottica con lo United Center per consentire la condivisione istantanea di qualsiasi informazione. Una particolarità della practice facility rossonera è il lato nord, con vetri opachi ad altezza d’uomo ma sempre più trasparenti man mano che si sale, per permettere ai tifosi che passano da Madison Street di vedere i sei banner dei titoli NBA, nella speranza che, prima o poi, possa aggiungersene qualcun altro.
Milwaukee Bucks – Froedtert & MCW Sports Science Center
Il legame tra scienza e sport si fa sempre più stretto anche a Milwaukee, dove entro l’autunno 2017 sarà inaugurato il Froedtert & The Medical College of Wisconsin Sports Science Center, nuova practice facility dei Bucks. Dopo essere stata per diversi anni a rischio trasferimento, la franchigia dei Cervi sta mettendo mano a un rinnovamento completo, a tutti i livelli: squadra, immagine coordinata e strutture, con la nuova arena, il Wisconsin Entertainment & Sports Center (pronto nel 2018), investimento da 524 milioni di dollari che sarà affiancato, al di là della strada, dal centro di allenamento costato 30 milioni.
La struttura, un vero e proprio hub per la ricerca sulla performance atletica, è stata progettata per essere inserita nel tessuto urbano di downtown Milwaukee, armonizzandosi con la nuova arena e lo sviluppo edilizio circostante. Un progetto destinato a cambiare il volto del centro città, nella zona di Park East Corridor. L’edificio, firmato dallo studio Eppstein Uhen Architects & Populous, avrà due piani, per un totale di 5100 metri quadrati circa di spazi riservati alla squadra.
Spicca l’attenzione alla sostenibilità: quasi 1600 metri quadrati di copertura a pannelli solari produrranno il 15 per cento del fabbisogno energetico dell’intero complesso. “L’obiettivo – spiega Greg Uhen – è creare qualcosa che riduca il più possibile impronta carbonica, cioè le emissioni di gas serra, in un contesto urbano. Ci saranno aree progettate per il pubblico, ma è anche e soprattutto un ‘santuario’ per i giocatori”. Own The Future, recita il payoff dei Bucks attuali: è proprio il caso di dirlo.
Francesco Mecucci