Le dinastie si costruiscono (e si alimentano) anche con le scommesse. È il caso, come ricordato da Gregg Popovich, della trade che nel 2011 ha portato ai San Antonio Spurs la scelta numero 15 al draft – poi diventata Kawhi Leonard – in cambio dell’allora pupillo di Pop George Hill, ceduto agli Indiana Pacers.
FATTORE X
Queste le parole di Popovich in merito (rilasciate a Bleacher Report):
Hill era uno dei miei giocatori preferiti. È stata la decisione più sofferta nei miei 20 anni passati agli Spurs. Ci serviva un giocatore più alto e forte fisicamente: abbiamo rischiato tantissimo. Ci è andata bene, ma mentirei se dicessi che all’epoca già sapevamo che Kawhi sarebbe diventato una superstar.
Leonard, come noto, è entrato nell’élite NBA, raggiungendo il livello dei vari LeBron James, Steph Curry, Kevin Durant, James Harden e Russell Westbrook. Hill, dal canto suo, ha avuto sin qui una carriera da solidissimo comprimario, da puntello attorno al quale costruire una contender (ed è il caso degli Utah Jazz, sua squadra attuale). Sliding doors; né più, né meno: chissà cosa sarebbe successo se Hill fosse rimasto agli Spurs e se Leonard fosse stato scelto dai Pacers. Forse staremmo parlando di un’NBA completamente diversa.
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