Doveva essere la notte di Russell Westbrook. E lo è stata, anche se non esattamente come in molti si aspettavano. Nella gara in casa dei Phoenix Suns di questa notte l’ex play di UCLA non è infatti riuscito a superare l’ormai famigerato record di Oscar Robertson di 41 triple doppie staginali. D’altro canto però, con i numeri di stanotte, si è garantito la tripla doppia di media per la stagione regolare.
Dall’altra parte i Phoenix Suns, per molti già vittime sacrificali, avversari al momento sbagliato. Ma mai scommettere contro l’orgoglio di una squadra NBA, e soprattutto contro quello di Devin Booker:
Questa è casa mia! Sono un agonista, e vedere l’attenzione spostata tutta su di lui a casa mia non mi andava giù. Ho massimo rispetto per quello che Russell sta facendo ogni sera, e non ho dubbi che supererà presto il record, ma non stasera e non qui. Sono certo che se qualcuno stesse inseguendo un record a OKC avrebbero fatto lo stesso per evitarlo.
Anche il play Tyler Ulis ha parlato della partita:
Non vuoi mai finire dalla parte sbagliata della storia. Un po’ come quando Booker ne ha messi 70 a Boston, loro sono finiti inevitabilmente dall’altra parte. Non volevamo che accadesse anche a noi.
Sono stati gli assist, 8 per l’esattezza, a non permettere a Westbrook di centrare la tripla doppia. Proprio sugli assist si è concentrata la difesa dei Suns, che ha cercato di fermare gli avversari ogni qualvolta Russell provasse a servire un compagno vicino al canestro. Clamorosa l’occasione in cui Dudley ha palesemente mandato in lunetta Adams con un fallo intenzionale, dichiarando poi di averlo fatto appositamente per non permettergli di completare il capolavoro.
Anche il coach Watson non ha dubbi, è Westbrook a meritare il titolo di MVP e ad entrare nella storia. Ma non a Phoenix. Non stanotte. Non contro i Suns.