‘The Return Of The King: LeBron James, The Cleveland Cavaliers And The Greatest Comeback In NBA History‘, firmato Brian Windhorst e Dave McMenamin.
Questo il libro appena uscito negli Stati Uniti e secondo il quale, se i Miami Heat avessero vinto anche le Finals del 2014 (dopo i successi contro OKC e Spurs nel 2012 e 2013), LeBron James non avrebbe fatto ritorno in Ohio così presto.
Miami concluse le prime due partite della serie sull’1-1 con San Antonio, prima di subire l’ondata dei texani e perdere le seguenti tre e la possibilità del three-peat.
Sin dal momento in cui aveva lasciato Cleveland con ‘The Decision‘, James aveva sempre continuato a seguire con grande attenzione le mosse dei Cavs, con il pensiero di tornare a casa sempre stampato in mente.
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Dopo le Finals perse, Rich Paul (agente di LeBron) aveva subito cominciato a prendere contatti con le squadre interessate al suo assistito, mettendo in chiaro che il #23 avrebbe accettato solo un contratto al massimo salariale e che avesse la durata massima di quattro anni.
“Rich Paul è il miglior giocatore di poker che abbia mai visto“- ha dichiarato nei giorni scorsi Dan Gilbert, proprietario dei Cavs. “Nel periodo precedente al ritorno di LeBron non avevamo la minima idea di cosa stesse succedendo, lui cambiava versione con tutte le squadre e teneva tutti maledettamente sulle spine. Abbiamo saputo che The King avrebbe firmato con noi nello stesso momento in cui lo ha saputo il resto del mondo.”