Tony Allen, il suo futuro a Memphis non è scontato

“Non voglio nemmeno pensarci” ha detto Tony Allen a Geoff Calkins del The Commercial Appeal, riguardo il suo possibile addio ai Memphis Grizzlies a fine stagione “Per tutto quello che ha rappresentato questa organizzazione per me, sarebbe quasi un divorzio se alla fine vado da qualche altra parte”.

Allen vuole restare a Memphis e i Grizzlies lo vogliono tenere ma non è così facile. Qualora infatti, la guardia ex Boston Celtics, decidesse di puntare ad un contratto importante (l’ultimo della carriera) è molto probabile che debba guardarsi intorno.

“Ho già parlato con il front office e se per noi è un affare che funziona, sarei felicissimo di ritrovarlo il prossimo anno. Lo adoro.” ha dichiarato coach David Fitzdale rispondendo alle domande circa il futuro di Allen, aggiungendo anche che “So anche che dobbiamo prendere le decisioni che sono migliori per l’organizzazione quindi a fine stagione ci ritroveremo attorno ad un tavolo e ognuno darà il suo input riguardo alle mosse da utilizzare per andare avanti nel migliore dei modi”.

Nella prossima stagione, la franchigia spenderà approssimativamente 74 milioni di dollari per i salari di Marc Gasol, Chandler Parsons e Mike Conley a fronte di un salary cap di 101, che non lascia ai Grizzlies troppo spazio per agire sul resto del roster.

Allen, che ha compiuto 35 anni lo scorso 11 gennaio, è stato uno dei migliori difensori perimetrali della lega in questa stagione ed è indiscutibilmente il miglior difensore nella storia della franchigia del Tennessee. Il suo stile di gioco ha inaugurato l’epoca del Grint-e-Grind che la città ha subito abbracciato e, anche qualora quest’era dovesse giungere al termine in estate, la 25esima scelta assoluta al drago del 2004, rimarrà per sempre legato alla città.

“Anche se non firmerò qui, continuerò a viverci. Sono grato e felice che la città mi abbia adottato, apprezzando il mio sudore e la mia etica del lavoro. Questo affetto è ciò che mi fa dire di essere un Memphian. Sono nato a Chicago ma mi sento un Memphian“.

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Pubblicato da
Gherardo Dardanelli

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