Playoff Preview: San Antonio Spurs – Memphis Grizzlies

Come dicevamo all’inizio, Memphis e San Antonio condividono alcuni aspetti fondamentali del proprio gioco. Entrambe le squadre infatti basano il loro attacco su dei ritmi lenti, pazienti, logoranti.

Gli Spurs sono infatti 27esimi nella Lega in possessi per partita (97,9) i Memphis sono 28esimi con 96,8 possessi. Col secondo posto ad Ovest assicurato, Popovich può permettersi di portare avanti indisturbato la sua tattica del turnover, in modo da rigenerare le batterie dei giocatori più “navigati” (Parker, Gasol, Ginobili) e allo stesso tempo caricare la molla di quelli più giovani e vogliosi (Simmons, Murray, Dedmon).

I Grizzlies hanno vinto la prima partita della stagione contro gli Spurs -probabilmente- per l’assenza di Leonard in maglia nero-argento. Ma nella seconda puntata della sfida di regular season, con l’ala numero 2 degli speroni presente, è stata la difesa di Memphis a prendere le redini del gioco e a conquistare la partita.

In 4 incontri disputati, solo una volta una delle due squadre è riuscita a superare i 100 punti – i Grizzlies, nella vittoria in casa del 19 marzo – nonostante l’ultima partita sai finita all’overtime. Questo dimostra l’importanza che rivestirà l’intensità difensiva in questo primo turno di play-off. Ma se negli accoppiamenti difensivi (Allen su Leonard, Gasol su LMA) Memphis può trovare un’ancòra di salvezza, è nel confronto tra il rendimento delle due panchine che San Antonio trova la sua più schiacciante supremazia.

I due giocatori più anziani della Lega avranno sicuramente da dire la loro, partendo dalla panchina e garantendo esperienza e affidabilità alle rispettive squadre.

Gregg Popovich e la dirigenza nero-argento, sono riusciti per l’ennesima volta nell’impresa di costruire un team profondo e affidabile, a partire dall’uomo franchigia fino ad arrivare al rookie alle prime armi o al veterano con pochi minuti nelle gambe. Poche squadre nella Lega possono riporre fiducia in un giocatore di qualità ed esperienza come Ginobili, per il quale il tempo sembra essersi fermato dal momento in cui ha messo piede in terra texana, nel lontano 2002. Patty Mills è un difensore “fastidioso” e un tiratore pericoloso, capace di penetrare sfruttando la potenza del suo primo passo o di tirare da fuori uscendo dai blocchi. David Lee è in grado di apportare esperienza e difendere il pitturato insieme all’energico Dewayne Dedmon.

Allo stesso tempo, i Grizzlies hanno dovuto lottare fino all’ultimo per ottenere il loro posto ai play-off e per tentare -inutilmente- di agguantare i Thunder del recordman Russel Westbrook. Per questo motivo la squadra, che non gode di una gran profondità, arriverà presumibilmente più stanca al primo face-off contro gli Spurs. Ad esempio, tra i due giocatori più anziani delle due squadre, c’è una sostanziale differenza di minuti giocati per partita : 18,8 per Ginobili e 24,7 per Carter. Il 35enne Zach Randolph, reduce da una delle sue stagioni peggiori nella metà campo offensiva, difficilmente avrà nelle gambe i minuti e le energie necessarie per non lasciare il posto a colleghi con più fiato ma meno qualità.

Una delle chiavi della partita, sarà l’affiatamento e l’energia che riusciranno a mettere in gioco i due lunghi titolari di Memphis, sia nella difesa del pitturato che durante la fase offensiva.

I pregressi tra le due squadre, durante i play-off, parlano chiaro: l’anno scorso i Memphis sono stati spazzati via per 4-0 al primo turno; nel 2013 furono annientati, ancora per 4-0, alle finali di Conference. I giocatori del Tennessee rischiano di fare una sorte simile, se non fanno appello a tutta la caparbietà che contraddistingue da anni la loro difesa e il loro gioco. Concedere pochi rimbalzi, soprattutto in fase difensiva, sarà una chiave importante della sfida. Limitare Leonard e Aldridge, soprattutto nei tiri dalla media che tanto piacciono ai due ragazzi Popovich, sarà di fondamentale importanza.

Gli speroni di Gregg Popovich, abituati a cavalcare e domare tori ben più impegnativi, dovranno essere capaci di trovare soluzioni offensive alternative a Leonard e Aldridge, che saranno sicuramente vittime predilette delle zanne affilate dei Grizzlies, Tony Allen in primis.

La freschezza delle star, la profondità della panchina e la miglior difesa della Lega faranno il resto, così da spianare la strada all’ennesima cavalcata degli Spurs verso le Finals NBA.

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Pubblicato da
Daniele Signoriello

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