Categorie: CuriositàTop 10

I 30 dilemmi della Free Agency 2017

19. New Orleans Pelicans – Jrue Holiday

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La trade che ha scosso l’NBA ha portato DeMarcus Cousins dalle spiagge della California a quelle di New Orleans e finalmente, dopo un periodo di ambientamento, le nuove twin towers della lega sembrano aver trovato una certa intesa (soprattutto in vista della prossima stagione). Cousins e Davis possono davvero fare la fortuna della franchigia allenata da Alvin Gentry (per quanto ancora?), ma un frontcourt può essere veramente efficace solamente se c’è un degno backcourt a supporto. Un backcourt che tuttora latita, soprattutto nel ruolo di shooting guard. Per questo è fondamentale che i Pelicans trattengano Jrue Holiday e, al tempo stesso, gli affianchino un valido scudiero. Molte delle liquidità dei pellicani sono vincolate ai vergognosi (eufemismo) contratti di Asik, Ajinca e Hill, ma ciò non impedirà loro di poter maxare l’ex 76ers. Certo è che per diventare una vera e propria contender (o quantomeno una squadra con qualche chance di avanzare dopo un’eventuale qualificazione alla postseasonNew Orleans ha bisogno di qualche puntellamento in più e in più spot. E allora Jrue potrebbe farne le spese.

PER SAPERNE DI PIU’: Jrue Holiday? Fondamentale per Alvin Gentry.

20. New York Knicks – Justin Holiday

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Sempre di Holiday parliamo, ma spostandoci di 2000 miglia abbondanti. Nella Grande Mela infatti si respira un’aria che definire pesante potrebbe sembrare riduttivo. I Knicks si avviano ad un’altra stagione senza playoffs, Phil Jackson è riuscito ad inimicarsi l’intera piazza, Rose (in scadenza) si è infortunato al menisco e sarà lasciato libero in estate, Melo continua con i suoi mal di pancia e la squadra non sembra avere un punto di riferimento vero e proprio. Con la squadra (e la franchigia) allo sbando si cercherà dunque di capitalizzare la scelta (preferibilmente Top 5, anche se i Knicks hanno chiuso con il sesto peggior record, ex aequo con i T’Wolves) e puntare sui giovani di belle speranze, con Porzingis su tutti. New York dovrebbe poi adoperarsi per trattenere una delle poche note positive di questa stagione. Justin Holiday ha messo numeri interessanti sia in attacco (36% da tre, 40% sulle triple non contestate) che in difesa (difese sui pick and roll, palle rubate). In un periodo dove i Knicks sembrano aver raggruppato i giocatori meno voluti della lega, in quanto i contrattoni di Noah, Lee e Melo (sul filo di lana) poco attirano eventuali acquirenti, la franchigia di PJ farebbe bene a cercare almeno di trattenere a cifre interessanti uno dei pochi asset rimasti, insieme all’ “eurogruppo” (Porzingis, Hernangomez, Kuzminskas).

21. Oklahoma City Thunder – Taj Gibson

Mandatory Credit: Mark D. Smith-USA TODAY Sports

La tattica di Oklahoma e del suo GM Sam Presti è da tempo piuttosto chiara: vuoi andare via in free agency? Difficilmente faremo qualcosa di memorabile per impedirtelo. E’ successo con James Harden e Kevin Durant, potrebbe accadere in estate con Andre Roberson, che ha gentilmente rifiutato la possibilità di estensione. Se dovesse chiedere più di 15 milioni annui infatti Oklahoma si ritroverebbe a sfondare la luxury tax, e non ne varrebbe la pena considerando che il roster non sarebbe comunque all’altezza dei tanti soldi spesi per andare oltre il tetto massimo. OKC potrebbe dunque lasciar andare il suo restricted free agent senza fare troppe storie (non pareggiando offerte sostanziose, e arriveranno), e la stessa sorte potrebbe subire Taj Gibson, sbarcato nella terra di Westbrook in seguito alla trade che ha portato Cameron Payne, Joffrey Lauvergne ed Anthony Morrow a Chicago. Con Kanter e Adams infatti il lungo potrebbe non trovare lo spazio necessario. Inoltre OKC vorrà sicuramente offrire un minutaggio più sostanzioso a Sabonis, scaricando di fatto Gibson e le richieste di un giocatore alla ricerca di un ultimo buon contratto.

PER SAPERNE DI PIU’: Westbrook supera il record di Robertson. E’ storia!

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Pubblicato da
Marco Alocci

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