Esistono tante regole non scritte, tanto nella vita quanto nel basket. La più importante è stata spesso insegnata da grandi maestri di questo sport nel modo più brutale possibile, tanto che c’è ancora chi non è stato in grado di recepirla, assimilarla, accettarla.
Prepararsi sempre a veder partire il free agent della propria squadra preferita, recita la massima. Nel migliore dei casi il vostro beniamino resterà e potrete dormire sonni sereni in seguito alla firma di un bel quinquennale con tanto di no-trade clause, nel peggiore, ovvero quando il vostro idolo prenderà baracca e burattini portando il proprio talento altrove, potrete dire di essere già pronti.
L’essere pronti è comunque relativo. Si può essere pronti entrando nel mood di serena accettazione di una partenza importante (gli Hawks con il buon Al Horford?) o armarsi anzitempo di cerini, canotta e materiale infiammabile per accettare, in modo tutt’altro che pacifico, la dipartita.
Viste le tante possibilità e varianti, cosa c’è di meglio di una guida ai possibili partenti di quest’estate? Nulla di struggente, uno per franchigia. Mal comune, mezzo gaudio.