“Here we go again
She’s back in town again
I’ll take her back again
One more time”
“Ci risiamo”, cantava Ray Charles nel 1967, parlando ad una fantomatica ragazza scappata e poi ritornata in città. E ci risiamo anche noi, con una delle rivalità più tipiche e accese ad ovest degli Stati Uniti d’America: i San Antonio Spurs affrontano i Memphis Grizzlies al primo round dei play-off 2016-2017.
Una sfida che, sia in questa stagione che in quelle precedenti, ci ha regalato parecchie emozioni e in alcuni casi ci ha tenuto col fiato sospeso fino all’ultimo secondo. Tante carte comuni sul tavolo da gioco, ma allo stesso tempo tante peculiarità che possono far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra. Ma andiamo con ordine addentrandoci in questa Playoff Preview.
Alzi la mano chi all’inizio di questa stagione, avrebbe scommesso sugli Spurs secondi ad Ovest – dietro solo agli ancora favoriti Warriors e in piena corsa per il titolo NBA.
Nonostante l’addio di The Big Foundamental, gli speroni si presentano alla post-season forti della migliore difesa della Lega (100,8 il defense rating), di record frantumati (striscia di presenze ai P.O., striscia di stagioni con record positivo, vittorie per un allenatore con una sola squadra…) e di un candidato MVP da 25,8 punti a partita. Lo strumento principale dell’attacco degli Spurs è la costanza di Kawhi Leonard – evolutosi da ottimo difensore a leader indiscusso della squadra in una sola stagione – in concerto con il secondo violino offensivo LaMarcus Aldridge, tornato in campo a pieno regime dopo lo stop forzato che l’aveva tenuto fermo per qualche gara.
Oltre alla granitica difesa, i texani si presentano al primo turno di play-off con la panchina più affidabile della NBA, insieme ad un pool di veterani avvezzi alla post-season e freschi, grazie alla sapiente gestione dei minuti di gioco da parte di Coach Popovich. Nelle ultime 20 gare, nonostante alcuni dei giocatori principali siano fermi ai box, gli Spurs viaggiano con un record di 14 vittorie e 6 sconfitte, tirando leggermente meglio dal campo rispetto al resto della stagione (45,7%) e piazzando più stoppate (6,4).
Mills, Simmons, Bertans e Dedmon sono pronti a ripagare Coach Popovich della fiducia e dei minuti concessi in regular season.
Dall’altra parte della scacchiera ci sono Mike Conley e Marc Gasol, entrambi alla migliore stagione offensiva della loro carriera (20,6 punti di media per il play, 19,6 per lo spagnolo) inseriti in un gruppo dal core affiatato e ormai rodato.
I Grizzlies hanno il sesto miglior Defensive Rating (104.5) e sono la squadra NBA che concede meno punti nel pitturato agli avversari: 37,8 a partita. La squadra del Tennessee è famosa per la difesa dura e la tenacia dei suoi giocatori, motivo per il quale le compagini avversarie tirano solo con il 44,3% dal campo e devono accontentarsi di 9 rimbalzi offensivi e 100 punti a partita. La tegola dell’infortunio di Chandler Parsons, arrivato in estate per fortificare la linea degli esterni e la potenza di fuoco da tre insieme a Conley e Carter, pesa gravemente sul rendimento della squadra allenata da David Fizdale. Nelle ultime 20 gare, i Memphis hanno collezionato solo 7 vittorie e ben 13 sconfitte, con un plus-minus di -2.2 e calando la produzione offensiva a 98,6 punti ad ogni palla a due.
Westbrook prova a sfondare la difesa, ma si ritrova ingabbiato in un triangolo fatto da Gasol, Allen e Conley che rubano palla per una facile transizione offensiva.
Sfida nella sfida
La punta di diamante del team allenato da Gregg Popovich, non può che essere Kawhi Leonard, al suo migliore anno NBA in quanto a statistiche individuali e impatto sul rendimento della squadra.
Come detto, Kawhi è passato dall’essere uno dei migliori difensori della Lega e buon giocatore di sistema, all’uomo franchigia uscito dall’ala protettiva di Tim Duncan per portare avanti la vittoriosa tradizione nero-argento. Schierato contro di lui c’è un mastino della difesa, mister First-team-all-defense, Tony Allen. Allen si è dimostrato un osso duro, grazie alla sua caparbietà e alle doti atletiche, riuscendo a limitare Leonard a 22 punti nella gara del 19 marzo e a 23 punti in quella del 25 marzo. L’ala di San Diego ha preso poi la sua rivincita, mettendo a referto 32 punti e 12 rimbalzi, nella vittoria degli Spurs all’overtime lo scorso 4 aprile.
Altro focus importante sarà puntato sulla prova dei due playmaker, Mike Conley e Tony Parker. Dopo il contratto multimilionario firmato in estate, il play da Ohio State sta registrando la sua migliore regular season in termini di punti segnati, percentuali dal campo e percentuali da dietro l’arco. Il francese, invece, è stato relegato a 25 minuti a partita da coach Pop, per preservarne integrità fisica e fiato in vista dei play-off.
Sicuramente degne di nota saranno altre due sfide nella sfida: la prima, tutta familiare, è quella tra i due fratelli Gasol, per la prima volta uno contro l’altro in una gara di play-off. La seconda, tra due veterani di lusso come Manu Ginobili (39 anni) e Vince Carter (40 anni), che potrebbero rivelarsi un’arma in più durante le fasi critiche della sfida.
“Entrambi vogliamo la testa dell’altro e vincere la partita per la nostra squadra” ha dichiarato Marc Gasol. I fratelli spagnoli si affronteranno per la prima – e forse unica – volta in una serie di play-off NBA. (Credits to Pounding The Rock)
Precedenti Stagionali
I precedenti tra le due formazioni, durante la stagione regolare, non fanno altro che aumentare l’acquolina in bocca ai milioni di spettatori della NBA. Gli Spurs e i Grizzlies si sono incontrati 4 volte, riportando un’equilibrata parità di due vittorie a testa.
La prima gara, vinta da Memphis, è tuttavia viziata dall’importante assenza di Kawhi Leonard per i San Antonio. L’ultima gara, vinta in casa dai texani per 95-89, ci ha dato invece un assaggio delle fiamme che vedremo presto incendiare i palazzetti della città di Forth Alamo e della patria di Elvis Presley.
Rimessa disegnata alla perfezione da Pop: Mills si allontana e porta via l’uomo, Leonard attira su di se due uomini e Aldridge è libero di appoggiare per la parità. Gli Spurs vinceranno la partita all’overtime.
Chiavi della serie
Come dicevamo all’inizio, Memphis e San Antonio condividono alcuni aspetti fondamentali del proprio gioco. Entrambe le squadre infatti basano il loro attacco su dei ritmi lenti, pazienti, logoranti.
Gli Spurs sono infatti 27esimi nella Lega in possessi per partita (97,9) i Memphis sono 28esimi con 96,8 possessi. Col secondo posto ad Ovest assicurato, Popovich può permettersi di portare avanti indisturbato la sua tattica del turnover, in modo da rigenerare le batterie dei giocatori più “navigati” (Parker, Gasol, Ginobili) e allo stesso tempo caricare la molla di quelli più giovani e vogliosi (Simmons, Murray, Dedmon).
I Grizzlies hanno vinto la prima partita della stagione contro gli Spurs -probabilmente- per l’assenza di Leonard in maglia nero-argento. Ma nella seconda puntata della sfida di regular season, con l’ala numero 2 degli speroni presente, è stata la difesa di Memphis a prendere le redini del gioco e a conquistare la partita.
In 4 incontri disputati, solo una volta una delle due squadre è riuscita a superare i 100 punti – i Grizzlies, nella vittoria in casa del 19 marzo – nonostante l’ultima partita sai finita all’overtime. Questo dimostra l’importanza che rivestirà l’intensità difensiva in questo primo turno di play-off. Ma se negli accoppiamenti difensivi (Allen su Leonard, Gasol su LMA) Memphis può trovare un’ancòra di salvezza, è nel confronto tra il rendimento delle due panchine che San Antonio trova la sua più schiacciante supremazia.
I due giocatori più anziani della Lega avranno sicuramente da dire la loro, partendo dalla panchina e garantendo esperienza e affidabilità alle rispettive squadre.
Gregg Popovich e la dirigenza nero-argento, sono riusciti per l’ennesima volta nell’impresa di costruire un team profondo e affidabile, a partire dall’uomo franchigia fino ad arrivare al rookie alle prime armi o al veterano con pochi minuti nelle gambe. Poche squadre nella Lega possono riporre fiducia in un giocatore di qualità ed esperienza come Ginobili, per il quale il tempo sembra essersi fermato dal momento in cui ha messo piede in terra texana, nel lontano 2002. Patty Mills è un difensore “fastidioso” e un tiratore pericoloso, capace di penetrare sfruttando la potenza del suo primo passo o di tirare da fuori uscendo dai blocchi. David Lee è in grado di apportare esperienza e difendere il pitturato insieme all’energico Dewayne Dedmon.
Allo stesso tempo, i Grizzlies hanno dovuto lottare fino all’ultimo per ottenere il loro posto ai play-off e per tentare -inutilmente- di agguantare i Thunder del recordman Russel Westbrook. Per questo motivo la squadra, che non gode di una gran profondità, arriverà presumibilmente più stanca al primo face-off contro gli Spurs. Ad esempio, tra i due giocatori più anziani delle due squadre, c’è una sostanziale differenza di minuti giocati per partita : 18,8 per Ginobili e 24,7 per Carter. Il 35enne Zach Randolph, reduce da una delle sue stagioni peggiori nella metà campo offensiva, difficilmente avrà nelle gambe i minuti e le energie necessarie per non lasciare il posto a colleghi con più fiato ma meno qualità.
Una delle chiavi della partita, sarà l’affiatamento e l’energia che riusciranno a mettere in gioco i due lunghi titolari di Memphis, sia nella difesa del pitturato che durante la fase offensiva.
I pregressi tra le due squadre, durante i play-off, parlano chiaro: l’anno scorso i Memphis sono stati spazzati via per 4-0 al primo turno; nel 2013 furono annientati, ancora per 4-0, alle finali di Conference. I giocatori del Tennessee rischiano di fare una sorte simile, se non fanno appello a tutta la caparbietà che contraddistingue da anni la loro difesa e il loro gioco. Concedere pochi rimbalzi, soprattutto in fase difensiva, sarà una chiave importante della sfida. Limitare Leonard e Aldridge, soprattutto nei tiri dalla media che tanto piacciono ai due ragazzi Popovich, sarà di fondamentale importanza.
Gli speroni di Gregg Popovich, abituati a cavalcare e domare tori ben più impegnativi, dovranno essere capaci di trovare soluzioni offensive alternative a Leonard e Aldridge, che saranno sicuramente vittime predilette delle zanne affilate dei Grizzlies, Tony Allen in primis.
La freschezza delle star, la profondità della panchina e la miglior difesa della Lega faranno il resto, così da spianare la strada all’ennesima cavalcata degli Spurs verso le Finals NBA.