In un’Oracle Arena strapiena come al solito va in scena la Gara-2 di questo Primo Turno di Playoff che vede impegnati Golden State Warriors e Portland Trail Blazers. Un leggero stiramento al polpaccio costringe Durant ai box, ma per fortuna di coach Kerr, orfano anche di Shaun Livingston, il giovane Patrick McCaw dimostra di poter essere una più che valida alternativa all’ex Thunder nel corso di questa postseason. Partita fin da subito dominata dai lunghi di casa, con coach Terry Stotts non riesce a trovare una soluzione tattica in grado di limitare il raggio d’azione dei vari Pachulia, McGee e West. L’eventuale ritorno di Jusuf Nurkic, ancora costretto ad assistere al match in giacca e cravatta, potrebbe dare una mano in questoa Lillard e McCollum, che dopo l’exploit di Gara-1 tradiscono le attese dei tifosi di Portland.
Polveri bagnate da ambo le parti nei primissimi minuti di gara: pronti, via e Thompson sbaglia una tripla non da lui per poi commettere un’infrazione di passi, non sfruttata da Portland. Si torna subito dall’altra parte e Pachulia senza troppa difficoltà mette a segno i primi due punti della gara. Turner affida un bel pallone alle mani di Harkless, che ringrazia e lo converte in tre punti. La fiera degli errori a cui si iscrivono i vari Curry, Turner e McCollum viene bruscamente interrotta dai canestri di Lillard e Pachulia. che con i suoi quattro punti a referto è per il momento l’unico marcatore della squadra di casa. Entrambe le compagini si rendono colpevoli di scelte poco lucide che compromettono il buon esito delle azioni offensive: gli Warriors commettono troppi falli in attacco, mentre dall’altra parte Lillard prende lentamente confidenza col canestro. McCaw subisce fallo e va in lunetta, dimostrando che la chiave del match passa per il backourt avversario, soprattutto quando Lillard e McCollum sono costretti a difendere. È in questo frangente che i tre All-Star della Baia decidono di cambiare marcia, dando la svolta ad un match fin qui equilibrato: approfittando di una palla persa malamente da Turner e di alcune scelte discutibili commesse da Lillard e soci, Green, Thompson e Curry mandano a bersaglio tre triple consecutive, alle quali coach Stotts risponde chiamando a raccolta i suoi sul 15-9 per i padroni di casa. Tuttavia, alla ripresa del gioco la musica non sembra essere cambiata: una buona difesa di Green su Harkless consente a Thompson di segnare due punti e andare in lunetta per il tiro libero supplementare. Pachulia intercetta un pallone velenoso, ma i suoi sforzi si dimostrano vani, dato che anche Green perde ben presto palla. Dopo due liberi dei Trail Blazers, sono ancora una volta Thompson e Pachulia, lasciato colpevolmente solo dalla difesa dei Trail Blazers, a tenere lontani gli avversari e a costringere Terry Stotts a richiamare nuovamente i suoi sul 22-11. Lillard viene ben contenuto da Green e compagni, ma il #23 della squadra di casa non riesce a sfruttare l’occasione che lui stesso aveva contribuito a creare. Nel frattempo è giunto il momento di JaVale McGee, che si guadagna a suon di schiacciate le attenzioni delle telecamere dell’Oracle Arena: il lungo degli Warriors dimostra di non essere esclusivamente materiale per Shaqtin’ A Fool e non ci mette molto a schiacciare in testa a Leonard, entrato in campo per far rifiatare un fin qui deludente Vonleh, dando inizio al suo show personale. Seconda infrazione di passi fischiata ai danni di Thompson e McCollum, decisamente sottotono rispetto a qualche giorno fa, ne approfitta per mettere a segno i primi due punti della sua partita. Curry manda a bersaglio due tiri liberi sui tre concessi dagli arbitri, mentre dall’altra parte Lillard trova una parabola vincente per avere la meglio sui centimetri di McGee ma non quella per una tripla nell’azione successiva. Un’ottima conclusione costruita dal palleggio da parte di McCaw, la cui prestazione non fa rimpiangere l’infortunato Durant, aumenta ulteriormente il divario tra le due squadre e un’ottima giocata difensiva di Curry costringe i Trail Blazers all’ennesima palla persa della serata. Alley-oop spettacolare sull’asse Green-McGee; Steph stronca sul nascere l’azione offensiva avversaria e permette a JaVale di concedere il bis alla platea dell’Oracle Arena, che dimostra di saper apprezzare. Nel tentativo di accorciare le distanza, Crabbe tira malamente da tre e Curry decide di non perdonarlo, mettendo a segno altri due punti per la sqadra di casa. McGee recupera un tentativo di alley-oop orchestrato da Lillard, ma i suoi sforzi vengono vanificati da un insolito airball di Igoudala. Niente paura: ci pensa McCollum a regalare l’ennesimo pallone agli avversari. Gli arbitri fischiano un blocco irregolare a Green, che non sembra aver particolarmente gradito la chiamata, mentre Lillard fallisce il buzzer beater su una penetrazione a difesa avversaria schierata. La prima frazione si chiude dunque sul 33-17 per i padroni di casa: ottime le prestazioni fornite fin qui da Thompson e Pachulia, mentre era forse lecito attendersi di più da Steph Curry, i cui errori sono stati ottimamente mascherati dai compagni; dall’altra parte, McCollum sembra un lontano parente del giocatore ammirato in Gara-1 e il solo Harkless sembra credere veramente nell’impresa.
A giudicare dai cinque punti messi a segno da Aminu e Harkless nel giro di qualche secondo, Terry Stotts deve aver trovato i giusti argomenti per motivare i suoi ragazzi. Draymond Green continua a lamentarsi per la direzione arbitrale, ma per sua fortuna ci pensa West a convertire in due punti un ottimo rimbalzo offensivo conquistato in seguito all’errore di Clark. Crabbe tiene a galla i suoi con un deep two, ma West con un passaggio degno dei migliori playmaker mette Clark solo davanti al canestro. McCollum, con l’aiuto del tabellone, punisce la difesa avversaria, mentre in rapida successione i vari Aminu, Thompson e Harkless non trovano la via del canestro con le loro triple. I minuti passano e i Trail Blazers si rifanno pericolosamente sotto: Crabbe con un bel jumper riporta i suoi a nove punti di distanza e McCollum manda a bersaglio la tripla del 37-31. Per la gioia dei tifosi locali, ci pensa l’ottimo David West a scoraggiare ogni tentativo di rimonta degli avversari: Aminu mette a referto due punti a seguito di una sua penetrazione al ferro, ma West regala ad Igoudala un cioccolatino che l’ex Nuggets deve solo scartare. McCollum riesce ad ubriacare Clark ma non l’esperto West, che blocca la sua conclusione dimostrandosi uno dei migliori dei suoi in questa seconda frazione. Il resto della truppa di coach Kerr non sembra però seguire il suo esempio: gli Warriors perdono un altro pallone prezioso e la difesa è costretta a mandare in lunetta Harkless, che ringrazia e mette a segno due punti; due punti dalla media di Igoudala, seguiti da quelli messi a segno da Harkless, fissano il risultato sul 43-37 per i padroni di casa, in un match condizionato dai tanti errori da una parte e dall’altra. Harkless, in netto miglioramento rispetto al primo match di questa serie, riesce a stoppare un Curry a fasi alterne per poi sbagliare la tripla tentata immediatamente dopo nella metà campo avversaria, ma per sua fortuna Thompson si dimostra umano dalla lunga distanza rendendosi protagonista di un inedito airball. Una schiacciata di Harkless costringe Kerr a chiamare il primo time out di giornata quando il punteggio recita 43-39 per Curry e compagni. Alla ripresa del gioco, il beniamino di casa perde il pallone e Turner mette a segno la tripla del -1, a cui risponde prontamente McCaw, ricacciando gli avversari a quattro punti di distanza con una buona dose di sangue freddo. La domanda di ammissione di Aminu al festival del tiro da tre punti viene respinta, mentre una gran giocata di Thompson fa sì che McGee segni e subisca fallo. McCaw, a dispetto dell’età, gioca da veterano e mette a segno altri due punti, seguiti dall’ennesima schiacciata spettacolare di McGee, che si dimostra insuperabile anche in difesa pur non potendo nulla sul contropiede orchestrato da Harkless. Ancora un alley-oop sull’asse Curry-McGee, con i Trail Blazers che non riescono ad arginare lo strapotere del reparto lunghi degli avversari. L’ultimo pallone del primo tempo viene affidato alle sapienti mani di Curry, che però sbaglia la tripla e il punteggio rimane fermo sul 55-46.
McCollum prima e Lillard poi non riescono a trovare la via del canestro e Steph Curry ne approfitta per mandare a bersaglio la specialità della casa, la tripla. Pachulia in post non perdona il povero Vonleh e la transizione orchestrata da Curry fissa il risultato sul 62-46, convincendo coach Stotts a richiamare i suoi a rapporto. Meyers Leonard si fa subito notare per un jumper dalla media distanza e soprattutto per un fallo particolarmente duro su Draymond Green, non sanzionato dagli arbitri come quest’ultimo avrebbe voluto. Ad ogni modo, gli Warriors tentano l’allungo decisivo con i liberi di Curry e dello stesso Green e la stoppata di quest’ultimo ai danni di Turner rischia di sancire il punto di svolta del match, ma Lillard è lesto a recuperare il pallone vagante e a mettere a referto due punti, seguiti da quelli di McCollum. Curry litiga col ferro, mentre dall’altra parte McCaw stoppa un Lillard lanciato a canestro. Altro airball della serata, stavolta firmato Draymond Green, che si rifà prontamente difendendo alla perfezione su McCollum. Curry non riesce a trovare la via del canestro con una tripla dalla notevole distanza, ma dimostra di sapersi destreggiare bene anche nella propria metà campo sradicando il pallone dalle mani degli avversari o intercettando i loro passaggi. Neppure Golden State sembra resistere al discutibile fascino della palla persa, ma Evan Turner sbaglia la tripla del possibile -11. Gran giocata di McCaw, autentico fattore su entrambi i lati del campo, che con la collaborazione di Curry porta i GSW a flirtare con i venti punti di vantaggio, quota ben presto scollinata grazie al layup dell’ormai solito McGee, fin qui autore di 15 punti. La penetrazione di Al-Farouq Aminu in area libera spazio per la tripla di Turner, ma gli sforzi del nigeriano non vengono premiati. Lo stesso Aminu, servito ottimamente da Crabbe, tenta di rispondere alla tripla di Thompson, ma quando il minore degli Splash Brothers decide di salire in cattedra non ce n’è per nessuno: gran stoppata su Lillard, per la gioia di un euforico Green dalla panchina, e tripla del provvisorio 79-54. È un gioco da ragazzi per Igoudala approfittare delle condizioni psicofisiche degli avversari e rubare l’ennesimo pallone dalle mani di Lillard e soci; il layup di Harkless si infrange sul muro eretto da McGee, mentre Aminu sbaglia entrambi i liberi concessigli dagli arbitri. La tripla di Green è troppo corta e colpisce il primo ferro e Aminu tenta, senza troppo successo, di ridare entusiasmo ai suoi con un’energica schiacciata. Curry perde banalmente palla e Crabbe ne approfitta quando manca ormai un minuto al termine del terzo quarto e il tabellone luminoso recita 79-58 per i padroni di casa: c’è ancora tempo per una tripla di Curry e un tiro libero di Green, che fissano il risultato sull’83-58.
L’ultima frazione si apre con un pallone ottimamente recuperato da McCollum, che converte i due liberi concessigli dai direttori di gara. In realtà è soltanto un fuoco di paglia: il canestro del sorprendente McClaw, valido per l’89-60 degli Warriors, costringe coach Stotts a richiamare i suoi nel tentativo di concludere in maniera dignitosa una partita ormai ampiamente compromessa. Lillard e McCollum si accomodano in panchina, it’s garbage time. David West approfitta dell’ormai scemato livello di agonismo in campo per insegnare pallacanestro ai tanti giovani presenti in campo da ambo le parti. Con il risultato in cassaforte, Kerr lascia a riposo le sue stelle in vista della trasferta nello Stato di Washington: è da Portland che passano le ambizioni dei Golden State Warriors, che forti del 110-81 finale possono guardare con fiducia ai prossimi scontri contro Lillard e compagni, chiamati ad un doveroso salto di qualità tra le mura amiche.
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