La stagione dei Portland Trail Blazers si è conclusa al cospetto dei Golden State Warriors, trionfatori per 4-0 nella serie di primo turno dei Playoffs. Un cappotto pesante da portare a casa, anche se la squadra allenata da coach Terry Stotts ha messo in difficoltà i vicecampioni NBA più di quanto dica il punteggio nel computo delle partite.
Un’annata tutto sommato positiva per i Blazers, capaci di competere per la postseason nonostante un roster giovane e un supporting cast attorno alla coppia Lillard–McCollum non ancora all’altezza per certi palcoscenici. Non per John Canzano, editorialista del The Oregonian, autore nei giorni scorsi di un pezzo in cui ha criticato in maniera aspra la cultura della franchigia e il general manager Neil Olshey.
Sempre secondo Canzano, Olshey sarebbe stato addirittura in procinto di essere licenziato dal proprietario Paul Allen: una voce che non ha trovato però alcun riscontro negli ambienti NBA. Il gm di Portland non si è dimenticato dell’articolo incriminato nella conferenza stampa di fine stagione coi giornalisti.
Sono contento che l’articolo è stato scritto da una persona che sarà venuto a vedere due partite in tutto l’anno. Una persona che tuttavia sfrutta la sua posizione da giornalista accreditato per avere dei biglietti gratis per suoi famigliari, che poi si fanno immortalare con la guardia della squadra avversaria, con indosso la maglia della guardia della squadra avversaria. Davvero credete che mi faccia influenzare dall’opinione di questo signore? Un osservatore imparziale che parla della nostra squadra quando suo nipote con la maglia di Curry si fa fotografare assieme a Curry, ok.
Un siluro più che una risposta a Canzano – già da diversi anni in disaccordo con le scelte dirigenziali dei Blazers – quello di Olshey, che poi ci ha tenuto a sottolineare che l’eliminazione coi Warriors non ridimensiona affatto le ambizioni future di Portland.
Abbiamo una situazione a livello di organico promettente per i prossimi anni. Ripartiamo da una guida tecnica assodata e ben voluta da tutti, da un backcourt tra i migliori della Lega e tanti giovani che hanno bisogno di tempo per affermarsi a certi livelli. La cultura che stiamo portando avanti è la strada giusta.